Quanto accaduto stamane a Parigi, dove 12 persone sono state uccise da dei terroristi che urlavano “Allah Akbar”, sta scatenando una bufera di polemiche. In attesa che vengano fermati e identificati i criminali che hanno compiuto quel gesto, la discussione si impernia sul nuovo libro di Michel Houellebecq – intitolato “Sottomissione” (qui ne vengono citati 2 antecedenti ma dello stesso tenore) – sull’immigrazione mussulmana, su cosa fare per evitare che ciò accada ancora. Questo articolo, scritto mesi fa, ci pare interessante e premonitore. Ecco il motivo per cui lo riproponiamo.
di ARTURO DOILO
L’altr’ieri, leggevo questa notizia: “Le navi militari inserite nel dispositivo aeronavale interforze ‘Mare nostrum’ sono impegnate nel soccorso a 17 mezzi da sbarco provenienti dalle coste del nord Africa con a bordo oltre 2500 clandestini, secondo un calcolo ancora provvisorio”. Sabato, ho letto quest’altra notizia: “Sono 2.596 i migranti sbarcati in Calabria dalle navi San Giusto della Marina Militare e Luigi Dattilo della Capitaneria di Porto, soccorsi nel Canale di Sicilia. Le navi sono giunte nei porti di Reggio, dove sono sbarcati in 1.789, ed a Vibo Valentia i restanti 807”. Anni fa, quand’era vivo, Gheddafi dopo aver sperato che il Vecchio Continente si convertisse alla religione di Maometto, minacciava che “o gli si davano 5 miliardi di euro all’anno o l’Europa sarebbe diventata Africa”.
Chissà perché, mi sono tornati alla mente due libri. Il primo è un romanzo datato e si intitola “Il campo dei santi”, di Jean Raspail; l’altro è un saggio che ha generato una ridda di polemiche da Monaco in su e si intitola “Il futuro islamico della Germania”, di Thilo Serrazin.
Quest’ultimo, un importante dirigente della Bundesbank ed ex ministro alle Finanze della città-Stato di Berlino, analizzava la situazione economica del suo paese e le sue implicazioni nella società. Ciò che creò scalpore furono le tesi che Sarrazin espose nel suo scritto: la Germania si starebbe autodistruggendo a causa della forte immigrazione di cittadini da paesi islamici, che “hanno una mentalità retrograda” e “tra qualche decennio saranno più numerosi dei tedeschi doc e sarà la fine. I problemi più grandi che il nostro Paese deve affrontare sono concentrati nei sei milioni di immigrati di origine musulmana”. Sarrazin, che fece infuriare anche la signora Merkel, in una intervista rilasciata a suo tempo al Corriere della Sera, sottolineava non poco i guasti del welfare state, vera causa dei problemi legati all’immigrazione.
Il libro di Raspail, pubblicato nel lontano 1973, lo possiamo riassumere con le parole di Michele Fabbri: “Nel 1997 una folla di poveri dell’India decide di impadronirsi di una flotta per invadere l’Europa. La folla, guidata da una bieca figura detta il “coprofago”, con la complicità di missionari cristiani e di organizzazioni “umanitarie” riesce nell’intento e comincia il suo minaccioso itinerario di avvicinamento. Le classi dirigenti delle nazioni europee sono disorientate dagli avvenimenti e tutto quello che riescono a immaginare è preparare il terreno all’invasione mediante una martellante campagna propagandistica che deve far accettare all’opinione pubblica l’avvento della società multirazziale. Quando la flotta degli immigrati arriva sulla Costa Azzurra, un gruppo di francesi che tenta di resistere viene bombardato dalla stessa aviazione francese, inviata dal governo a proteggere la marcia trionfale degli immigrati. Gli immigrati non trovano quindi alcuna opposizione sul piano militare, e men che meno sotto l’aspetto istituzionale: viene immediatamente instaurato un regime neocomunista che espropria le abitazioni ai proprietari e dà il via alle occupazioni delle case da parte delle orde di colore. Raspail, con una efficace similitudine, paragona l’invasione dell’Occidente da parte degli immigrati alla caduta di Costantinopoli conquistata dai Turchi nel 1453”.
Entrambi i libri (nessuno dei due ha le sembianze di un pamphlet “filonazista”) paiono profetici, soprattutto in questi tempi di arruolamento di estremisti dell’Isis in terra europea, di Marine Militari italiane che a spese dei contribuenti recuperano clandestini in acque internazionali, di affermazioni demenziali di una tale Laura Boldrini e del suo capo Niki Vendola, di governi neo-comunisti che spacciano per liberisti.
L’ottusità della politica, a quanto pare non solo in Italia, con la pretesa di governare tutto, anche l’immigrazione (vedi qui), ha alimentato un clima di tensioni, che i fatti che ci riporta la cronaca (bianca e/o nera) hanno trasformato in quotidiana realtà. E il resto è solo un business tra politici e loro amici!
Una messinscena totale questo presunto atto terroristico islamico.
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(E non sono filo-islamista, ah ah).
Prendersela con i musulmani però è guardare il dito e non la luna. Chi li fa entrare, chi li protegge, e chi promuove le leggi bavaglio per sopprimere le voci di protesta, e con quali fini?
Nonostante la ormai nota ammissione della Merkel sul fallimento del multiculturalismo – sicuramente una tattica mirata a tranquillizzare la maggioranza tedesca – le politiche immigratorie restano invariate. In questa ottica, le previsioni di Serrazin sembrano fondate: dal momento che i tedeschi con un QI relativamente alto fanno meno figli e pagano la maggior parte delle tasse e gli immigrati dal Terzo mondo con un QI più basso sono più fecondi e più dipendenti agli auiti statali, la futura Germania sarà più stratificata, più povera e meno europea. Ma i poteri forti temono questo tipo di logica antropologica per motivi geopolitici.
http://goo.gl/cJ9lqy
Thilo Serrazin riuscì a pestare i piedi a una lobby molto più influente rispetto a quella islamica (impotente al livello politico). In particolare i suoi commenti sul QI di vari gruppi etnici, alto nel caso degli ebrei, basso in quello degli immigrati musulmani, suscitarono l’ira dei media e del governo.
Non credo nella favola dell’ottusità dei governanti. Al contrario, si spacciano per ottusi per nascondere la loro collaborazione nel Piano Kalergi, il rimpiazzo demografico dei popoli europei. La gente comune perdona l’ottusità, non l’alto tradimento.
Da includere nella recensione dei libri sociologici importanti è quello di Theodor Kaufman “La Germania deve morire!” (1941) in cui si augura l’eliminazione del popolo tedesco. Profetico anche se prematuro.