di GIOVANNI ONGARO*
In tutta sincerità, non sono per nulla meravigliato di quello che sta accadendo alla Lega Nord, che ho frequentato per lungo tempo e che, soprattutto da un certo periodo in poi, ha dimostrato di essere il più italiano dei partiti dell’arco costituzionale.
Leggo che domani, a Bergamo, verranno chiamati all’adunanza i militanti – capeggiati dai soliti dirigenti - per festeggiare l’orgoglio leghista, di cui, considerate le carte dell’inchiesta in corso e i fatti raccontati in qualche libro del recente passato, non si comprende in cosa consista. Dal mio punto di vista, al contrario, in terra orobica verrà celebrata una specie di “veglia funebre”, dove le immaginette di Umberto Bossi (il capo indiscusso) la faranno da padrone, in attesa che la magistratura cominci ad inviare avvisi di garanzia a destra e a manca dell’arcipelago bossiano, perché quel che si legge dalle testimonianze delle più strette collaboratrici del “capo”, non solo lui s
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