La Svizzera non è solo cioccolato, banche e orologi, come qualche sciocco è uso ripetere. Gli elvetici, specialmente rispetto all’Italia, stanno spesso due passi avanti e sanno bene che l’innovazione e la libertà vanno tra loro d’accordo.
Le criptomonete sono una delle ultime frontiere della tecnologia e, tra esse, il Bitcoin è forse la portabandiera, la più conosciuta. Ebbene, Zug, in Svizzera appunto, sarà il primo Comune al mondo dove si potranno pagare servizi pubblici, tasse comprese, in Bitcoin. Il test prenderà il via a partire dal primo luglio, quando si potrà usare la cripto-moneta solo per i servizi pubblici della città e limitatamente ad importi pari o inferiori a 200 franchi. Senza dubbio un passo avanti, soprattutto come riconoscimento di un interessante mezzo di pagamento.
Zug è una cittadina che sfiora i 30 mila abitanti, a circa 30 chilometri da Lucerna ed è soprannominata la Crypto-Valley perché ospita già una quindicina di società che offrono servizi e prodotti finanziari ad alto tasso tecnologico. In questa realtà avviene il 3% dei commerci mondiali riguardanti il petrolio.
“Vogliamo esprimere la nostra apertura verso le nuove tecnologie, esplicitando le nostre esperienze con i Bitcoin” ha dichiarato il primo cittadino di Zug, Dolfi Mueller. Di recente, la piattaforma di gioco Steam di Valve ha iniziato ad accettare i pagamenti in criptomoneta, ma quello elvetico è il primo esperimento di Bitcoin calato nella vita quotidiana. La mossa del sindaco di Zug, tuttavia, non sembra semplicemente proiettata a fare notizia. Il cantone è molto noto per aver attirato, negli ultimi mesi, alcune startup del mondo fintech: da Xapo a Shapeshift a Monetas. E Müller ha detto chiaramente che la sua speranza è che il progetto possa attirare altre imprese del settore. Un modo, insomma, per rendere fertile un terreno che dal punto di vista imprenditoriale fertile lo è già di suo, considerata la tassazione bassissima.
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