di ROMANO BRACALINI A Livorno, città libertaria che amo (i miei genitori sono originari di lì), in fondo a viale Carducci che sfocia in piazza della Repubblica, c’è sulla destra il monumento a Guglielmo Oberdan (Oberdank nella grafia originaria slava), raffigurato nel marmo bianco col cappio al collo, nell’allegoria della ferocia vendicativa austriaca. Adolescente, non…
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