“L’1% di Pil nel 2017 è un obiettivo ottimistico secondo alcuni, ambizioso secondo altri, anche se realizzabile. Anche noi consideriamo che questo obiettivo sia ambizioso perché abbiamo il dovere di esserlo. Questa ambizione è sostenuta da una manovra che dà un boost, una spinta alla crescita”. Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha replicato alle critiche avanzate alla nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, nella quale la crescita del Pil prevista nel 2017 è stata ridimensionata dal totalmente irrealistico 1.4% messo nero su bianco lo scorso aprile a un ancora altamente improbabile 1%.
Premesso che tutte queste previsioni sono in ogni caso degli esercizi piuttosto sterili che caratterizzano l’approccio scientista – ma non scientifico – dell’econometria, il governo mantiene la sua tradizione di presentare stime di crescita del Pil superiori a quelle di Commissione Ue, OCSE, FMI e centri studi privati.
Mentre perfino la non certo anti-renziana Confindustria ipotizza che l’anno prossimo il Pil non crescerà oltre lo 0.5%, il governo punta al doppio. Anche l’Ufficio parlamentare di bilancio e la Banca d’Italia, pur usando eufemismi (obiettivi “ottimistici” o “ambiziosi”) hanno sostanzialmente bollato come irrealistiche le stime governative. Le quali tentano di presentare andamenti prospettici di deficit e debito in rapporto al Pil migliori del credibile gonfiando le attese sull’andamento del denominatore.
Dal canto suo, Renzi ha avuto il solito (inesistente) pudore nell’affermare “l’ultimo anno siamo stati più prudenti della realtà ed è andata meglio”. Cosa che non corrisponde neppure lontanamente al vero (basta rileggere i documenti programmatici predisposti dallo stesso governo tempo per tempo). Padoan afferma comunque che le misure che il governo adotterà nella legge di bilancio daranno una “spinta alla crescita”, quella spinta che giustificherebbe il perché le stime governative siano ben più alte di quelle degli altri.
Peccato che questo sia il mantra a ogni appuntamento con DEF e legge di bilancio, e che ogni volta i dati effettivi siano peggiori di quelli previsti. Non sarà che la spinta del governo alla crescita è al ribasso?