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Addio a gigio zanon, difensore strenuo della venezianità

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zanongigiodi REDAZIONE

Per anni ha fatto il ristoratore, ma la sua passione era Venezia e il Veneto, di cui è stato da sempre un sostenitore dell’indipendenza. Amava il mare e tutto che aveva attinenza con la Laguna, della quale è stato un profondo conoscitore per averla percorsa con le barche in lungo e largo ed, infatti, ha curato alcune pubblicazioni sulla navigazione vene­ziana. Luigi (Gigio) Zanon ora se ne è andato e domani si celebreranno i suoi funerali presso la Basilica S.S. Giovanni e Paolo, a venezia, alle ore 11. Centinaia i messaggi di cordoglio giunti sui social network alla figlia Elena.

Oltre a L’ “Arte de far gondole”, Zanon ha scritto molto sulla sua terra: da “I Veneti: un Popolo, una Stirpe, una Nazione” a “Francesco Morosini, il Peloponnesiaco”; da “La Battaglia documentata di Lepanto” a “Processo a Napoleone”, un libro con gli atti del processo svoltosi a Venezia nel 2003, dopo l’acquisizione da parte del Comune di una statua del sanguinario aggressore francese. 

Zanon era un indipendentista tutto d’un pezzo, un appassionato difensore della venezianità e della storia della Serenissima. Luigi Zanon “Gigio” è deceduto nella sua casa di Caldiero, in provincia di Verona, all’età di 74 anni. Si era trasferito qualche anno fa perché la sua malattia non gli consentiva più di vivere nella sua amata  Venezia, tra scale, ponti e barriere architettoniche.

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1 COMMENT

  1. Molti amano Venezia assistendo alla sua morte. Fra qualche anno é già previsto un graduale infossamento di Venezia per varie cause fra le quali anche il rigonfiamento del livello del mare.
    Anno speso tanti soldi e rubato altrettanti con il Mose che in realtà non serve a nulla tranne a gonfiare le tasche di tanti buoni a nulla. La soluzione più volte da me suggerita é quella di chiudere la Laguna e spostare il porto all’esterno con bracci che si estendono in mare, esattamente come abbiamo fatto in Australia per caricare le Navi da 500 mila tonnellate con il minerale di ferro diretto prima in Giappone e poi in Cina e in Sud Corea.
    Se avete bisogno di tecnici non policizzati per migliorare l’Italia, c’é ne sono a bizzeffe e non hanno bisogno di prebende per arricchirsi oltre gli stipendi e le pensioni d’oro devolute a tanti buoni a nulla.
    Anthony Ceresa

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