di TONTOLO
Al Congresso del Lingotto c’erano parecchi ospiti stranieri, alcuni dei quali hanno anche parlato. L’olandese è stato bravo e si è sforzato di esprimersi in italiano. Il russo si è dilungato solo su omosessuali e altre bigotterie. Il sudtirolese ha parlato in tedesco: scommettiamo che – quando va a Roma – parla italiano? Qui cosa voleva dimostrare: di essere più indipendentista fra gli amici che con i nemici? Ma il massimo della stranezza l’ha mostrato il vice della Le Pen che è venuto in Padania a parlarci in inglese. Un francese che parla inglese è il massimo della depravazione; un nazionalista francese che parla inglese a Torino è da ricovero.
Se questi son gli alleati con cui si vuole distruggere Bruxelles, Salvini non è messo benissimo. Tanto valeva si tenesse la fine oratoria dell’Isidori.
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