di LUIGI CORTINOVIS
Roma, la città eterna, l'idrovora mai sazia di denari pubblici, quella il cui PIL è un concentrato degli stipendi di dipendenti pubblici ha in testa un'idea meravigliosa: portare la sua solidarietà ed il suo aiuto ad Atene, la capitale dello Stato Ue che a furia di truccar conti ha toccato il fondo, anzi è ufficialmente fallito.
La prima bozza la buttano giù gli italiani nel salone dell'ambasciata di Atene in cui - si racconta - fu redatto l'ultimatum che preludeva all'invasione della Grecia nella Seconda Guerra Mondiale: "'Ma nonostante quella occupazione l'amicizia con il vostro popolo è forte", dirà maramaldescamente e con il sorriso stampato in faccia il sindaco della capitale greca Yiorgos Kaminis. Di che testo stiamo parlando? Il testo è quello di un appello a sostegno del popolo greco oppresso dalla crisi e dall'austerity: è - udite bene - l'iniziativa del sindaco di Roma (già fascistissimo), che assieme al senatore del Pdl Alfredo Mantovano h
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