Nei mesi scorsi gli esponenti del governo, a cominciare da Matteo Salvini, andavano sostenendo che quota 100 avrebbe generato assunzioni pari anche a due giovani per ogni neo pensionato.
Secondo me era e continua a essere lecito dubitarne, soprattutto nel settore privato. Adesso Salvini si rallegra di questi numeri:
- “Mi interessa che quota 100 e il reddito di cittadinanza lo promuovano gli italiani, quello che pensano a Bruxelles mi interessa molto poco. Stamattina ho visitato una fabbrica che grazie a quota 100 manda in pensione 150 lavoratori e assume 100 giovani, invito Juncker a visitare com’è l’Italia davvero”.
Se l’aritmetica non è un’opinione, ciò vuol dire che in quell’azienda saranno assunti due giovani ogni tre pensionati. Non è la stessa cosa di due giovani ogni neo pensionato e credo che non ci sia di che essere ottimisti e soddisfatti.
In primo luogo, perché significa che quell’azienda ridurrà il personale; in secondo luogo, perché per pagare quelle 150 nuove pensioni servirebbero i contributi di ben oltre 150 nuovi assunti (figuriamoci 100), dati i diversi livelli retributivi e, di conseguenza di contributi versati.
Ci sarebbe da preoccuparsi, ma Salvini si rallegra. Chi vuol esser lieto sia…