di ARTURO DOILO
Il vero problema di Javier Milei - come abbiamo già avuto modo di affermare - è tutto politico. Non avere una maggioranza in parlamento e non sapere se gli "alleati" di "Juntos por el Cambio" stanno compattamente dalla sua parte, significa incertezza nell'approvazione delle disposizioni e delle riforme di cui il governo del neo-presidente argentino è promotore. Non a caso, la legge Omnibus (Ley de Bases y Puntos de Partida para la Libertad de los Argentinos) fatica ad essere approvata.
Le magagne politiche, però, arrivano anche da fuori ora. Dopo che Milei ha fatto contorcere le budella ai radical-chic riuniti a Davos - con un discorso esplosivo e visceralmente antisocialista - ecco arrivare una lettera dall'ONU (attraverso l'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani), che chiede all'Argentina di poter dire la sua in merito alla legge in discussione di cui sopra.
Nel documento che riportiamo qui sotto, firmato da Jan Jarab, l'O