Ricordate Piazza Tienanmen? Ci fu un massacro in quella piazza ed ebbe inizio la cosiddetta “Primavera democratica cinese”. Da aprile a giugno del 1989, una serie di dimostrazioni di massa ebbero luogo a Tienanmen e l’immagine che è rimasta impressa nella testa di tutti fu quella dello studente, “il rivoltoso sconosciuto”, che si piazzo davanti ai carri armati del regime comunista.
L’altro ieri, a Caracas, dove comanda un regime comunista, una donna sola con i capelli bianchi che ferma un blindato tra il fumo dei lacrimogeni a Caracas. La rivolta del Venezuela contro il presidente Nicolas Maduro ha ormai il suo simbolo e la sua eroina, immortalata in foto e filmati che stanno facendo il giro del web.
Nessuno conosce il nome di questa signora – scrive l’ADNKronos – non più giovane, vestita con pantaloni neri, un camicione bianco, la bandiera venezuelana appoggiata sulle spalle e in testa, un cappellino con i colori nazionali. Ma molti l’hanno vista ferma davanti ad un blindato della Guardia Nazionale, che si copre il viso per difendersi dai lacrimogeni.
Un agente della guardia fa capolino fuori dal blindato e ordina alla donna di spostarsi, mentre un secondo lancia una granata di gas lacrimogeno. Ma la donna non si muove. Allora il mezzo si sposta. La signora lo insegue e si para di nuovo davanti al blindato. Appoggia la fronte sul mezzo e aspetta, finché non viene arrestata e portata via in moto da due agenti.
Corsi e ricorsi storici? No, schifezze e crimini che si ripetono nei regimi socialisti. E per la cronaca, solo ieri, sono morti 11 manifestanti.