di ARTURO DOILO
Ci sono dati macroeconomici che dimostrano, a soli due mesi dall'arrivo del governo Milei, che l'Argentina sta risalendo la china, nonostante il Congresso abbia voltato le spalle alla "Legge Omnibus", che il presidente avrebbe voluto approvata in blocco e rapidamente.
Lo spread per quel che riguarda i titoli pubblici è quasi a zero, l'inflazione relativa a bevande e beni alimentari è in rapida discesa e le riserve in dollari della Banca Centrale Argentina sono pari a quasi 7.000 miliardi di dollari. Il governo dell'economista libertario sta creando le condizioni per poter liberalizzare e deregolamentare il paese, "dollarizzare il paese" e ridare fiducia ai suoi concittadini.
L'avanzo finanziario dei conti pubblici, confermato a gennaio dal ministro dell'Economia, Luis Caputo, apre ora alla possibilità che, se il trend positivo continua, il presidente Javier Milei conceda sgravi fiscali per decreto: "Se continuiamo su questa strada nei prossimi m