Egregio Assessore, “sopravviviamo” in un’epoca in cui la comunicazione sui social è forse più importante ed immediata, di quanto non lo sia sui media tradizionali, ma a quanto pare, Lei ha scelto di evitare il confronto diretto con i cittadini, NON utilizzando né Facebook, né Twitter. Forse preferisce incontrarli tra le bancarelle dei mercati, durante le campagne elettorali. De gustibus non disputandum est.
Le scrivo quindi nella pagina del Sindaco, il quale ha deciso di affidarLe la direzione di un’assessorato molto importante (Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale, Servizi Civici), in una città storicamente produttiva come Milano.
Il mio desiderio di scriverLe è scaturito dopo aver preso conoscenza della sentenza di ASSOLUZIONE degli imprenditori Dolce & Gabbana.
Lei, all’epoca dei fatti, dichiarò pubblicamente che “Milano non ha bisogno di evasori.”
Vorrei dirLe che Milano ha sempre più bisogno di produttori di ricchezza, di menti che danno prestigio al Made in Italy nel mondo, di persone che un giorno hanno deciso di lavorare sodo e soprattutto di rischiare di tasca propria.
Ritengo che Milano possa invece tranquillamente fare a meno di persone come Lei.
Chi è Lei, per arrogarsi il diritto di etichettare pubblicamente come “EVASORI”, dei semplici indagati, sostituendosi ai Giudici del Tribunale?
È quanto meno fastidioso constatare, soprattutto in una certa area politica, questo odio, spesso manifestato “a prescindere”, nei confronti di chi produce ricchezza.
Le ricordo che senza la ricchezza generata dalla nostra imprenditoria, l’esercito di dipendenti statali morirebbe subito di fame.
La pressione fiscale sta annientando tutte le attività, basta guardarsi intorno. E i numeri parlano chiaro: più soldi vengono estorti ai cittadini attraverso le tasse, più questi vengono da Voi sperperati. Il Leviatano è insaziabile, è peggio di un esercito di tenie. Ma nonostante ciò, continuate ad urlare il vostro leitmofiv contro gli evasori, inculcando nelle teste dei sudditi, che il problema siano gli scontrini. Fino a che non darete invece un drastico taglio alle spese, il default si avvicinerà inesorabilmente e la guerra tra poveri, che oggi è solo agli albori, diventerà incontrollabile. La prossima volta le suggerisco di mordersi la lingua, prima di rilasciare dichiarazioni di questo tipo, eviterebbe così “figure da ciculaté”.
Distinti saluti.
Grande Valentina!
Grazie!