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Autonomia: potrà far crescere la consapevolezza in merito all’indipendenza?

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di PAOLO L. BERNARDINI

Il 22 ottobre 2017 si è svolto il referendum sull’autonomia differenziata. Con penosissima marcia l’autonomia differenziata è divenuta legge. Quasi sette anni dopo. Non voglio entrare nel merito di questa legge. O il suo demerito. Già si annunciano referendum abrogativi, “non si spacca l’Italia”, l’Italia è una, indivisibile, e soprattutto uguale in ogni sua parte e infatti chi passeggia a Scampia o Giugliano di Campania (si può passeggiare lì?) vede bene come siano uguali a Trento o a Como, se si nota qualche differenza è propria piccola, insomma, una cosa alla Freud, da “narcisismo delle differenze minori”, pensare che per lo sviluppo degli uni e degli altri, una separazione sarebbe magari necessaria, così, tanto per cambiare.

L’unica cosa buona, è la “raise of awareness” rispetto al fatto che esista il concetto, l’idea platonica di “autonomia”, che sta nella medesima costellazione ideale, ovvero platonica, dell’idea di “indipendenza”. Ovvero, prima si chiede qualcosa (l’autonomia) poi in una forma o nell’altra essa si ottiene (l’autonomia) e dunque in qualche forma ontologicamente non definita l’autonomia esiste. E’. E che il concetto possa realizzarsi, e dunque scendere sulla terra. Difficile tradurre “raise of awareness”. “Crescente consapevolezza” traducono i traduttori elettronici. O “crescita di consapevolezza”. In ogni caso l’espressione nasce nel mondo anglosassone tradizionalmente più libero di quello dell’Europa continentale dove si tende a far diminuire, piuttosto che crescere, nei cittadini, la “consapevolezza” di qualsiasi cosa per rendere i servi eternamente tali, e i semi-liberi servi del tutto. I liberi almeno nella mente e nel cuore rimangono tali, ma quanti sono davvero?

Che l’autonomia possa essere prodromica – ovvero anticipare e favorire – l’indipendenza, lo speriamo tutti. Ma sono cose non solo concettualmente, ma perfino ontologicamente diverse. Per cui personalmente continuo a credere nella bontà dell’indipendenza, e nella bontà dell’autonomia solo nella misura in cui essa è “raise of awareness”. Le catene si possono allentare. Ma si possono allentare o anche spezzare?

Nel frattempo, l’Italia è unitissima, infatti il reddito pro capite della Calabria è meno della metà di quello della Lombardia. Lasciando perdere ogni altra differenza. L’Italia è in stagnazione da circa 25 anni. O no? In ogni caso i veneti ora “autonomi” potranno domandarsi intanto che cosa voglia dire questo, e poi estendere l’orizzonte immaginativo verso il concetto simile, “indipendenza”. In questo senso davvero l’autonomia è un passo importante. Purtroppo non credo in altri, se questo è il trionfo della Lega, e va bene, probabilmente essi stessi sono prodromici ad altri movimenti che invece mirino finalmente in massa, all’indipendenza. Almeno, speriamo!

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