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Babbo berlusca e’ triste e s’incazza facilmente

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di PONGO

Ho sempre avuto un certo distacco dai sondaggi, ma in questo caso mi piacerebbe approfondire. Quanti bambini credono a Babbo Natale? A parte il fatto che la mondializzazione ha omologato tutto, infatti la mia generazione ovvero  noi bambini nati ormai qualche decennio fa ricevevamo i regali la notte di Natale da Gesù Bambino ben più vicino al nostro modo di credere, mentre ormai l’unico mandante dei doni è Babbo Natale (a sua volta ulteriormente mondializzato perchè in origine  Santa Claus era Saint Nicholas ovvero San Nicola di Bari, vescovo cristiano con implicazioni anche turche dalla città di Myra, protettore dei bambini che salvò cinque bimbi rapiti e violentati, e che poi ebbe pure varianti olandesi e poi tedesche, ecc.) dicevo Babbo Natale, Santa Claus che fino agli anni ’30 era vestito di color verde col suo bel barbone e poi una nota bibita americana, la Coca Cola, lo usò in pubblicità vestendolo di rosso e da allora ce lo siam tenuto così.

Tutto questo bel discorso per chiedermi se  i bimbi d’oggi credono ancora a questo Babbo Natale. Oppure  è solo una caratteristica figura che ci accompagna  fin da novembre fino a dopo l’Epifania? E visto che si parla di Babbo Natale, seppure  i sondaggi mi lasciano in gran parte distaccato, mi chiedo: “Quanti credono ancora a Babbo Berlusca”?  Dopo un anno di finto silenzio lo stiamo vedendo in grande spolvero e in concorrenza con l’originale Babbo Natale. E  non so quale dei due sia  più presente a livello mediatico. Secondo me stravince  Babbo Berlusca, che ha origine da San Silvio da Arcore. Solo nel mese di dicembre, oltre infiniti spezzoni televisivi e sulla stampa, è stato ospite quasi sempre unico a La Telefonata (Canale 5), alla presentazione del libro di Bruno Vespa, a Studio Aperto, al Tg5, a Domenica 5, a Quinta Colonna, a Porta a porta, a Pomeriggio 5, a Radio anch’io, un’intervista al Tg2, un’altra volta a Studio Aperto, a Domenica In. Questo almeno fino al giorno 23 dicembre. Sicuramente ne son seguite tante altre negli ultimi giorni ma non  le ho viste soprattutto perché non ne ho più voglia.

E’ un Babbo Berlusca triste e che si incazza  facilmente, che racconta sogni ai quali nessuno crede più, ben lontano da quello che esprimeva sicurezza in ogni occasione pubblica tempo fa . Una volta diceva:  “Chi è scelto dalla gente è come unto dal Signore (novembre 1994)”,  “Io sono in collegamento con lassù… mi aiuta il circuito delle zie suore.(aprile 1995)”, “Ricordo, come ha detto il sindaco di Catania Scapagnini, che sono immortale (Radio anch’io, marzo 2004)”,  “ Solo Napoleone aveva fatto di più. ( febbraio 2006)”.  E tante altre frasi e concetti del genere che fecero appunto credere di aver incontrato un Babbo Berlusca  migliore del Babbo Natale originale. Ma ogni promessa è rimasta appunto un sogno: ricordiamo le pensione portate al minimo di 1000 euro (cosa?), ricordiamo nelle scuole più internet  e computer (ma se spesso non hanno e non avevano neppure la carta igienica) ed anche più inglese (che cosa? Solo gli studenti che privatamente han seguito corsi e soggiorni mentre gli altri non san nulla, come lui 0 in inglese), ricordiamo il terremoto dell’Aquila (sembrava aver risolto  tutto  in un mese mentre ormai sappiAmo…), ricordiamo le famose “Meno tasse per tutti “, stessa cosa che dice ora con l’Imu.

Nessuno crede più a questo Babbo Berlusca, neppure i suoi Elfi e Folletti:  han capito che i regali che preparavano (che non preparavano) erano delle bufale colossali. Infatti la slitta di Babbo Berlusca non è trainata da renne ma appunto da bufale che non sono 9  (in italiano le renne sono Saetta, Ballerino, Schianto, Guizzo, Cometa, Cupido, Tuono, Lampo e Rudolph, nome originale) ma sono una quantità spaventosa , tutte bufale che non fanno neppure la mozzarella perché anche le sue mozzarelle di bufala sono una bufala. L’altra domenica, da Giletti, Babbo Berlusca si è offeso più volte minacciando di andarsene se non avesse potuto spiegare le sue cose serie. Peccato che poi non l’abbia fatto, avrebbe potuto tornarsene nella sua dimora.

Dov’è la casa di Babbo Natale? Chi dice al Polo Nord oppure nel nord del Canada, seppure la versione  più probabile è quella finlandese che la colloca in Lapponia esattamente sul Circolo Polare Artico. Anche per Babbo Berlusca andrebbe bene  un posto del genere, in ogni caso Lui dev’essere  lontano lontano dall’Italia seppure, ahimé,  potrebbe esserci  qualche italiano che ci crede ancora e  vuole scrivergli  la  letterina  alle prossime elezione.

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2 COMMENTS

  1. Hai proprio ragione, Pongo, l’augurio che ti (mi) faccio per l’anno nuovo è di averlo finalmente spedito in Lapponia, magari in compagnia di qualche Befana nana, rifatta e calva, che usi la sua scopa come la userebbe con lui la gran parete delle persone serie di questo Paese: a randellate in testa…

  2. lasciamo il pagliaccio ai suoi deliri di fine anno… anche se di alternativo ci sono solo loden e qualche eskimo riciclati a dovere

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