di CM
Agli Skiantos piacciono le sbarbine, a me no. Soprattutto non mi piacciono le studentesse universitarie, con magliette sottili, scarpe consumate, che spandono birra e rollano sigarette. Con cosce quasi sottili, gambe quasi dritte, denti quasi bianchi, appartamenti quasi ordinati e sguardo quasi intelligente. E soffro quando finisco in posti frequentati da parassiti, cioè da universitari, che non producono reddito, campano sulle spalle di papà e si atteggiano a profeti, tratteggiando diritti futuribili e differendo ogni tipo di impegno (il genere studente universitario giace al minimo grado dell’intelligenza umana, mentre primeggia quanto a presunzione e inesperienza). Soprattutto ho sofferto giovedì sera: ero in una brasserie, per l’occasione frequentata da studentesse universitarie (vendono birra artigianale, quindi buona, quindi costosa, quindi non bevuta dagli universitari, che non hanno soldi, né gusto).
Ho sofferto perché sono cattolico, quindi attirato dalla bellezza e schifato dall’ignoranza, che è anzitutto bruttura (lo dicevano anche in Grecia, in tempi non sospetti, cioè non cristiani, che bellezza = verità). Ho sofferto perché ho visto studentesse universitarie e aspiranti morosi inneggiare alla statale di calcio, rivendicare, contro ogni argomentazione, l’appartenenza ad una nazione che esiste solo nelle loro teste vuote e nei portafogli pieni di chi strozza i loro padri e ruba il loro futuro. Soprattutto ho sofferto perché ogni tentativo di stabilire una comunicazione con i suddetti parassiti sull’argomento “statale italiana” è stato respinto con cocciutaggine. Peggio: con l’infastidita presunzione di chi vuole “tutto e subito”, non avendo tempo né voglia di imparare o di faticare.
Mi consola un fatto: chi fatica davvero, mantenendo peraltro Abete e Petrucci, Goria e Mazzocchi, Balotelli e Buffon, pagando il viaggio di Monti a Kiev – per saldare le imprese i soldi non ci sono, per le gite del professore sì – non ha tifato. In Veneto, per esempio, mentre la statale pugnava contro i vicini tedeschi, la trasmissione “Focus”, in onda su Rete Veneta (vedi qui), che il giovedì ospita esclusivamente cittadini con problemi economici legati alla crisi, ha fatto il record di ascolti. Alla faccia degli stolti che, come chi scrive, si sono rosi il fegato, gufando invano.
Lancio quindi un appello: smettiamola di gufare. Prevalga la statale spagnola, o quella italiana, poco ci cambia. Tanto nella vittoria, quanto nella sconfitta, sudditi e mantenuti non rinnegheranno la loro superficiale appartenenza allo Stato italiano. I cuori dei molti serventi (e dei più numerosi serviti) non smetteranno di palpitare nemmeno al terzo gol di Xavi Alonso e compagnia. Peggio: nell’ipotesi di un successo spagnolo, finiranno per odiarci, non potendo capire le ragioni della nostra protesta (chi gufa Italia non lo fa per disprezzo della persone, ma dello Stato, vallo a dire alla classe analfabeta).
Lasciamo perdere. Lasciamo che la statale vada incontro al suo destino, soprattutto che i genitori dei giovani tifosi italiano continuino a pagare le tasse, a vantaggio di chi non le paga (fondazioni bancarie, circoli arci e sindacati che proteggono se stessi e fottono i giovani). Non appena i soldi dei genitori finiranno, il latrato di sbarbine e arrapati si placherà. Occupiamoci di altro: le rivoluzioni non le fanno i sudditi. Le fanno gli uomini di buona volontà. E se proprio vogliamo tifare, tifiamo Veneto, Paesi Baschi, Napulitania, Corsica, Sardegna, Catalogna, Lombardia. Tifiamo per ciò che davvero può nuocere allo Stato. Già, tifiamo spread.
Ho 24 anni e sono laureato anch’io… ho tutti i difetti degli universitari, tranne uno, l’ignoranza di non accorgermi che lo stato italiota ci sta portando alla fame… ed agisco di conseguenza boicottando lo stato italiota in tutti i modi e tutte le sue forme…
Universitario si, ma diverso dagli altri please, non vorrei essere annoverato tra i soggetti simili a me citati in quest’articolo
Bell’articolo, soprattutto l’incipit dove si dà degli ignoranti senza gusto agli universitari e ai non cattolici… sono laureato ed ateo, posso continuare ad essere indipendentista o sono fuori dai giochi!?
la mazzata tremenda l’avete già presa anche se l’Italia l’europeo non lo vince,anzi come ha detto bene l’articolo,una sconfitta non farà altro che aumentare la rabbia verso di voi,la tolleranza da parte dei vostri corregionali potrebbe scendere a livelli pericolosi.
fai ridere.
invece voi fate pena.
La bestia ci affama e voi ancora litigate su crema, se é veneta o lombarda.
Vorrei far presente che Brescia, Bergamo e Crema, contrariamente a quanto spesso afferma questo quotidiano, sono citta´ VENETE e non Lombarde.
Per quale motivo dobbiamo per forza seguire le suddivisioni territoriali imposte dagli stranieri prima, e dallo stato italiano poi?
Credo proprio che il 99,9% degli abitanti di quelle terre si considerino lombardi. Anche perchè parlano dialetti lombardi, non veneti.
La “Lombardia”, nel Medioevo, era il Nord Italia/Padania/Cisalpina, cioè la terra dei Longobardi. L’attuale Lombardia fu inventata con la fine della Repubblica Serenissima, su basi per l’appunto linguistiche: le stesse dei vari nazionalismi che hanno sconvolto l’Europa ed oppresso i popoli tra XIX e XX secolo, dove la lingua diveniva quasi l’unico parametro (economia? società? storia? cultura? religione?). Per altro, spesso una lingua inventata come l’italiano. Inoltre, fino al 1859 quella che oggi è l’Emilia centro-occidentale, era la Lombardia meridionale (Reggio di Lombardia!)
Insomma, non confondiamo le regioni napoleoniche/austriache/italiane con le divisioni storiche del nostro territorio. Vorrei evitare ogni forma di conflitto, ma non posso fare a meno di ricordare che, dall’A4, a Bergamo, si vede il Leone di San Marco, non il Biscione (né tantomeno la Rosa Camuna). Se andiamo sul Garda, a Salò, nel municipio sarà sempre una copia in marmo del Leone ad accogliere il visitatore, pur con una diversa bandiera regionale sul frontone.
Ovviamente, però, tutti questi discorsi sono fuffa, finché non si consultano le popolazioni interessate.
Giustissimo.
Vorrei far presente che il BUONSENSO e la DEMOCRAZIA, contrariamente al tuo ridicolo dogmatismo, dice chiaramente se Bergamo, Brescia e Crema siano Venete o Lombarde.
Se OGGI gli Orobici diranno di essere Lombardi, vorrà dire che sono Lombardi.
Dici che la metà di loro non sa che sono stati più tempo con Venezia o con Milano, che da Milano sono fuggiti donandosi spontaneamente alla Serenissima e che per Venezia hanno combattuto con valore?
Beh, è una questione che NON PUOI risolvere.
Continuerò a gufare contro l’itaglia, come faccio dai mondiali del 1994, anche se questa volta ho il brutto presentimento che purtroppo vinceranno l’europeo…con tutto il male che ne conseguirà.
Temo anch’io. Per le nostre speranze di libertà sarà una mazzata tremenda.
Che tristezza comunque vedere centinaia di padani festeggiare col triculore dipinto in faccia. Ma si può essere cosi stupidi da esaltare chi ci sta rovindando?