Come non dare ragione a chi sostiene che “il governo è ladro”?
Nonostante il dibattito sia in corso, il premier belga Elio di Rupo (nella foto) ha smentito notizie stampa circa un aumento dei salari del governo per il 2012, confermando invece l’impegno per una loro riduzione del 5%.
«È ovvio che queste misure saranno integralmente applicate. Non può essere altrimenti! – dichiara Di Rupo in un comunicato stampa – È imperativo che i membri del governo e le equipe dei ministeri, come gli altri cittadini, partecipino agli sforzi di consolidamento di bilancio per raddrizzare le finanze del paese», ha motivato il leader socialista.
L’accordo sulla riduzione del 5% degli stipendi si tradurrebbe in circa 10 mila euro in meno per anno, precisa da parte sua il ministro del bilancio, Olivier Chastel.
Il nuovo governo deve far fronte alla richiesta della Commissione Ue di tagliare le spese previste per tenere sotto la soglia del 3% il rapporto deficit/Pil del 2012.
Secondo Bruxelles – che ha respinto la proposta di bilancio belga – le previsioni di crescita del Pil sono troppo ottimiste e mettono a rischio il raggiungimento degli obiettivi di rigore.
Le polemiche sul costo della politica sono scoppiate anche in Belgio: i componenti del nuovo governo godrebbero di un aumento del loro salario dell’8% nel 2012, nonostante l’impegno assunto di ridurlo del 5% durante i negoziati per la formazione dell’esecutivo. Lo ha riportato il giornale fiammingo Het Nieuwsblad, secondo il quale il salario del premier, il socialista Elio Di Rupo, e quello dei vice premier passerebbe da 224.000 a 248.000 euro l’anno e quello degli altri ministri da 220.000 a 238.000 euro.
Un problema che non si poneva quando il Belgio era senza governo. Durante i quasi due anni di vacatio, le spese e l’indebitamento del paese si sono ridotti sensibilmente.