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Bepin, un serenissimo da ricordare a dieci anni dalla sua scomparsa

Da leggere

di ETTORE BEGGIATO

Nel decennale della Sua morte, lo voglio ricordare con questa lettera che mi madò subito dopo la scarcerazione:

Borgoricco, 13/11/1997
Segato Giuseppe
Spett.le Beggiato Ettore

E’ con vivo piacere che posso finalmente dagli arresti domiciliari (dal 23 ottobre) inviarti i miei serenissimi ringraziamenti per l’aiuto ricevuto. Ricordo le tue visite in carcere durante le quali purtroppo non potevo esprimermi liberamente.

La tua idea della cartoline ha avuto buon esito, (500/600 plurifirmate in gran parte; per un totale stimato di 3/4000 firme), e mi è stata di notevole conforto morale oltre che di grande aiuto per comprendere lo stato d’animo esterno, (metà abbondante dal Veneto, le altre dal resto del nord).

Queste cartoline (ed anche qualche lettera) tutte conservate gelosamente, sono state da me studiate attentamente, perché mi sono subito reso conto che costituivano materiale socio-culturale-politico assai importante ed in ogni caso interessante. In futuro, chissà che con un po’ di fortuna possa fartela analizzare e magari, forse, potrò scriverci sopra qualcosa.

Il loro cospicuo numero ha stupito i miei carcerieri ed irritato il pubblico ministero ma indubbiamente sono riuscite a darmi una certa protezione ed immagine alla causa. L’aiuto economico è stato di particolare utilità dal momento che la mia attività editoriale piegata alle esigenze propagandistiche continue risultava economicamente danneggiata e l’interruzione forzata creato seri problemi.

Quest’estate in carcere ho avuto modo di riflettere parecchio su quanto accaduto e che il tutto viene a costituire una grande esperienza per l’ideale veneto e una pietra d’angolo per il futuro veneto. Il 13 gennaio 98 inizierà il mio processo assieme a Luigi Faccia, il Presidente. Intanto, per il 21 novembre ho un udienza perché il P.M. è ricorso contro i miei arresti domiciliari in attesa di giudizio.

Per questo ultimo non azzardo previsioni ma so di rischiare parecchio; il P.M. con me ha il dente avvelenato. Credo che per la mia difesa conti si un atteggiamento diplomatico e conciliante ma anche dare l’impressione che noi veneti prima o poi c’è la faremo. Intendo dire che bisogna dare alla magistratura e ad altri la visione di un fenomeno grande ed irreversibile, far sorgere il dubbio della vanità della condanna.

Il Pubblico Ministero mi accusa di avere un forte seguito nascosto e/o potenziale, la qual cosa sommata ai fatti di S. Marco produrrebbe il reato di eversione, ma io ho la chiara sensazione che senza seguito le cose andrebbero molto, molto peggio, per l’esito processuale. Da maggio, poco o tanto, i veneti hanno la sensazione di esistere perché oltre la storia remota, poco nota alla maggior parte, si è prodotto un fatto storico recente che crea aspettative per il futuro.

E’ parso loro di avere un barlume di istituzioni proprie. E’ questo fatto che li ha emozionati generando nuovo entusiasmo. Bisogna pertanto spingere sull’istituzione propagandistica del doge-presidente e dell’ambasciatore-generale e far vedere che hanno un certo riconoscimento tra i veneti; e che quindi ogni offesa alla loro figura costituisce offesa ai veneti.

Bisogna abbandonare atteggiamento di tipo partitico o fazione; chiudere un occhio e portare pazienza fra gruppi affini. “Non bisogna costruire nemici” ma bisogna cercare amici. “Non bisogna trovare la forza dall’odio” ma bisogna farci spingere dall’amore, dall’orgoglio, dal narcisismo dall’entusiasmo. E’ bene rammentare l’albagia vetero-veneziana ciò premesso, ti chiedo di valutare un paio di proposte in mio aiuto e di onore dell’ideale veneto.

1) far ripetere, in dicembre, l’operazione cartoline di auguri per Natale e/o anno nuovo ai prigionieri, con messaggio tipo: “Serenissimo Natale e/o Serenissimo Anno Nuovo”. Ho visto infatti che dai più disparati luoghi mi son giunte parecchie frasi di solidarietà con diciture tipo: “Serenissimo ambasciatore”, “Serenissimo Segato” e soprattutto “Serenissimi saluti”. Inoltre, che se qualcuno ha qualche idea, pensiero, proposta, etc. può anche comunicarla all’ambasciatore per ordinaria via postale. Bisognerebbe spingere molto l’iniziativa, non per mio conforto, bensì, perché qualora il numero risultasse cospicuo, poter propagandare il fatto. Bisognerebbe riuscir a creare la figura istituzionale teorica dell’ambasciatore e del presidente tramite compiacimento popolare (assolutamente fuori da schema partitico) usando formule tipo “Ambasciatore veneto”, “Presidente dei veneti” e/o della “Veneta Repubblica”,

2) Proposta. Fare una “audio-cassetta”. (breve 5 max 10 minuti). Dove l’ambasciatore porge gli auguri per il nuovo anno ai veneti, bergamaschi, bresciani et furlani, da produrre in poche copie per ambienti nostrani come omaggio et eventualmente trasmettere l’ultimo dell’anno in televisioni veneto-locali. L’iniziativa si potrebbe attivare con il pretesto della richiesta da parte di parecchi veneti in ogni angolo del Veneto che conoscono Segato. Dovrebbe inoltre fornirti una buona occasione di parlarne con la stampa con la speranza che questa possa fare da cassa di risonanza.

Si potrebbe in alternativa o insomma fare una breve lettera aperta di auguri ai veneti per giornali. Il tutto avrebbe lo scopo di inaugurare uno stile Veneto-Serenissimo al fine di ottenere il compiacimento dei veneti et altri e indirettamente di creare il sogno dell’istituzione veneta.

a) Concludo chiedendoti di farmi sapere qualcosa, cioè se si può fare quanto ti chiedo, cosa ne pensi, se secondo te vi vorrebbero delle varianti, se non puoi, se hai detti idee migliori o in ogni caso altre?

b) (mie altre proposte e/o idee in futuri contatti epistolari)

c) ti chiedo anche se hai la possibilità di piazzarmi qualche libretto, carta veneto dialetto, proverbi.

d) mi giungono notizie di dissapori fra i diversi gruppi di solidarietà e di ideali filoveneti. A tutti chiedo di soprassedere, di portare pazienza, di cercare eventuali punti di collaborazione e di allontanarsi da dannosi motivi di attrito.

Ogni mio sforzo mira a cercar amici ed alleati per convertire anche gli autentici odierni avversari. Per la causa chiederà a chiunque a seconda delle sue specificità in modo da ottenere una somma delle energie perché solo così possiamo alimentare il barlume della speranza nel successo veneto.

Un Serenissimo saluto da
l’Ambasciatore Veneto
f.to Giuseppe Segato

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2 COMMENTS

  1. questi sono i Serenissimi che hanno svegliato il Veneto dormiente.. grazie a loro molti di noi ci siamo svegliati di botto dovunque eravamo.
    Un giorno li ricorderemo pubblicamente come meritano…una targa, una piazza. una strada…non li dimenticheremo mai!

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