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Berlusconi, la versione all’amatriciana degli stampa-moneta

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berlusconi soldidi MATTEO CORSINI

“Quello che proponiamo è una rivoluzione del nostro sistema fiscale, che così com’è oggi sottrae agli italiani più della metà dei frutti della loro fatica. La nostra è una proposta semplice, chiara, comprensibile a tutti e facile da applicare. Vogliamo cancellare il complicatissimo sistema attuale di aliquote differenti, di deduzioni, di detrazioni e sostituirlo con un’aliquota unica del 20%”. Da qualche giorno Silvio Berlusconi è tornato a farsi vivo, candidandosi per la millesima volta come capo del governo.

Una flat tax al 20% non cambierebbe di certo la natura di violazione della proprietà privata alla tassazione, ma indiscutibilmente sarebbe un grosso passo avanti rispetto alla situazione attuale. Purtroppo, però, è quanto mai irrealistica la proposta di Berlusconi.

In primo luogo, perché una promessa del genere, o anche solo di semplificare il fisco, l’ha fatta ripetutamente negli ultimi venti anni, e nonostante le diverse esperienze di governo non l’ha mai concretizzata, neppure in parte.

In secondo luogo, perché se non si dice quale e quanta spesa pubblica si taglia, l’idea di abbassare così drasticamente le tasse è del tutto impraticabile. A tale proposito, Berlusconi ha aggiunto alla proposta della flat tax al 20% quella di mettere un minimo di mille euro mensili alle pensioni, cure dentarie gratuite per gli anziani (che sono dichiaratamente il suo target elettorale), e così via.

In pratica, una riduzione delle tasse accompagnata da incrementi di spesa. Ma si può stare tranquilli, la soluzione per Berlusconi esiste e non comporta sacrificio alcuno: basta introdurre una moneta parallela, che ovviamente lo Stato può emettere a piacere.

Capisco che sentendo Renzi parlare tutti i giorni, Berlusconi stia temendo che l’allievo possa superare il maestro, ma spacciare per “rivoluzione liberale” roba del genere mi pare troppo perfino per un affabulatore di vecchia data come lui. Dice di rivolgersi ai liberali, ma parla come se fosse Paolo Barnard.

Dalla mancata rivoluzione liberale alla versione all’amatriciana della MMT. Non credo di dover aggiungere altro.

 

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