Intervistato da Repubblica, Franco Bernabè, manager con diverse esperienze nel settore pubblico e in quello privato molto regolamentato (ossia a più stretto contatto col settore pubblico), ha fatto questa affermazione in merito alla capacità degli Stati di imporre regole alle grandi imprese che operano via internet: “Per il momento sono più forti loro, ma occorre ricordare che lo Stato ha sempre il monopolio dell’uso legittimo della forza e quando la sensibilità sociale su questi temi sarà più elevata non mancherà di esercitarla”.
Bernabè confonde il concetto di legittimità con quello di legalità. Quel monopolio nell’uso della forza non ha mai avuto origine pacifica nella storia, e ciò che oggi è codificato in costituzioni e provvedimenti legislativi (ossia è legale) è frutto a sua volta dell’uso della forza.
Non basta la legalità di un atto a renderlo legittimo. Al tempo stesso, molti comportamenti legittimi possono risultare (pro tempore) illegali. In certi casi la legalità rende non punibili determinati atti illegittimi in base all’agente. In sostanza, lo Stato riserva ai membri del suo apparato di compiere atti che sono illegittimi se compiuti da qualsiasi altro individuo.
Ma ciò che è illegittimo dovrebbe esserlo a prescindere dall’agente.
Questo si è bevuto il cervello.
Un ragionamento da delinquente violento.
Da impunito di stato.
ESATTO, PENSA CHE QUESTO CIALTRONE FA PARTE DEGLI INVITATI DI QUEL RIDICOLO ISTITUTO BRUNO LEONI, ORMAI DEDITO A LEGITTIMARE IL PEGGIO DELLA SOCIAL-DEMOCRAZIA
Morto il Bruno Leoni i successori si sono adattati all’andazzo catto-socialista.
Hanno bevuto dalla coppa avvelenata statale.
un’altra vergogna tutta italiana!!!