di MATTEO CORSINI
Da qualche anno le case automobilistiche presentano i modelli di futura produzione non già ai tradizionali saloni dedicati alle auto, bensì alle kermesse dell’elettronica. Un segno (a mio parere preoccupante) dei tempi. Per esempio, BMW ha presentto in questi giorni al Ces di Las Vegas la “i Vision Dee”, che parrebbe essere una futura erede della Serie 3.
Dee è l’acronimo di Digital Emotional Experience. Ora, per chi ama le automobili, l’emozione non dovrebbe essere data da caratteristiche che rendano il mezzo una sorta di gadget o nuovo videogioco. Bensì dalle prestazioni del motore, dalla linea, dalle finiture. Uno dei punti di forza della nuova “i Vision Dee” sarebbe il cambio del colore mediante una tecnologia di inchiostro e pigmenti digitali.
Secondo l’amministratore delegato Oliver Zipse, “Bmw punta alla leadership nell’auto digitale e questo non vuol dire vincere la gara tra chi offre lo schermo più grande ma quella dove si compete sul fronte di un inedito livello di connettività e di interazione uomo/macchina che trasfoma l’auto in un companion digitale.”
Ecco: io preferivo quando BMW presentava modello M5, per fare un esempio, con una cavalleria sotto al cofano più potente di quelle precedenti sprigionata da un sano motore a benzina. Sarò nostalgico, ma se voglio trastullarmi con un gadget non mi metto al volante.