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Brescia, abbandonata la segnaletica dei monumenti

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Egr. Sig. Direttore, Spett.le Redazione, il sito internet e la pagina Facebook del Comune di Brescia informano in pompa magna che sabato 4 ottobre tornerà la ‪Notte di Cultura, che quest’anno sarà dedicata alla letteratura: dalle 18 alle 24, nei luoghi più suggestivi della città, saranno organizzati visite guidate, concerti e balli. Una manifestazione, questa, che sicuramente è degna di nota e che richiamerà in città molti Bresciani: l’augurio è che i molti cittadini che passeggeranno per le vie del centro saranno distratti dagli eventi culturali in programma e si potranno risparmiare la vista dello stato pietoso in cui versa la segnaletica monumentale della nostra città, come ampiamente documentato da fotografia.

La segnaletica monumentale è il biglietto di presentazione di qualunque località, soprattutto a vantaggio del turismo, e dovrebbe accompagnare in più lingue il turista ad ogni piazza, chiesa e monumento ma a Brescia, che pur è riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità e ha molto di cui andare fiera, la cartellonistica è carente e in uno stato di completo abbandono e l’amministrazione comunale non è neppure in grado di garantire la sua banale manutenzione. Regione e Comune hanno da poco pubblicizzato lo stanziamento di un milione e ottocentomila euro per il finanziamento di oltre quaranta progetti legati alla riqualificazione del centro di Brescia in vista di Expo 2015, ma se non ci fosse stato Expo? Attendiamo speranzosi che tutti questi progetti siano realizzati, d’altronde Brescia aspetta da anni se non decenni che le promesse dei partiti italiani diventino realtà. A Brescia si moltiplicano le iniziative di impatto scenico (ricordo i cantanti lirici e i pianoforti per le vie del centro, o piazza Duomo trasformata in giardino botanico), ma nel frattempo continua l’incuria del Castello e del monte Maddalena e, come dichiarato dal proLombardia Indipendenzavicesindaco nonché assessore alla cultura Castelletti, perdura la mancata manutenzione della Pinacoteca (mancano sei milioni di euro) e del complesso di Santa Giulia (per la sistemazione dei tetti serve un milione di euro).

Sempre il vicesindaco Castelletti informa che Brescia è in competizione con Cagliari, Lecce, Matera, Perugia, Ravenna e Siena per essere nominata dal Ministero capitale della Cultura nel 2019, nomina che permetterebbe alla nostra città di accedere a maggiori risorse e finanziamenti agevolati per la cultura; ma trattandosi appunto di una gara, se Brescia non dovesse essere scelta per gentile concessione del Ministero, quale sorte le toccherebbe? L’operosa città di Brescia produce le risorse necessarie per conservare e valorizzare le proprie ricchezze storiche e culturali (che costituiscono anche una grande opportunità economica) ma non ha a disposizione queste risorse perché la quasi totalità di ciò che produce è trasferito a Roma e non torna più indietro: solo nel 2012, al netto di ciò che lo Stato italiano ha restituito ai Bresciani sotto forma di trasferimenti e servizi, Brescia ha vantato un credito di oltre 1 miliardo di euro verso le casse dello Stato centrale. Se Brescia fosse la città di uno Stato lombardo indipendente avrebbe a disposizione le proprie risorse e potrebbe spenderle in cultura, tutela ambientale, bonifiche dei siti inquinati e inquinanti (come l’area Caffaro), politiche sociali e di sostegno all’impresa, e potrebbe decidere di ridurre la pressione fiscale; invece Brescia è una città dello Stato italiano e come tale è costretta ad elemosinare allo Stato centrale poche briciole che a poco o per nulla serviranno a risolvere i suoi cronici problemi.

Ringraziando per la cortese attenzione e la gentile ospitalità, porgo cordiali saluti.

Dario Pederzani pro Lombardia Indipendenza http://www.prolombardia.eu

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