di PONGO
In questi ultimi giorni, leggiucchiando qua e là (come vorrei avere tempo libero da dedicare alla lettura parecchie ore al giorno) mi ha colpito sul Corriere della Sera del 9 luglio una abbastanza lunga risposta di Renato Brunetta al Fondo monetario internazionale che pochi giorni prima aveva sostenuto “la tassa sulla proprietà immobiliare sulle prime case dovrebbe essere mantenuta per ragione di equità ed efficienza fiscale”, praticamente il Fondo è contrario all'abolizione dell'Imu. Non entro nel merito della questione in sé in quanto è chiaro che, come tutti e come anche l'ex-ministro, non sono affatto contento di pagare tasse in maniera esagerata in cambio del quasi nulla ma mi limito ad una semplice considerazione avendone letto la forma ed i contenuti scritti dal Brunetta.
Per scrivere su questa testata ogni settimana un'accozzaglia di cose più o meno cretine, magari ogni tanto mi esce qualcosa di discreto, come sto facendo in
Il colmo è che in questa fase politica Brunetta, visibile ben oltre la sua statura politica per effetto del ruolo critico che sta ricoprendo rispetto al governo, intendo dire che essendo salito su una sorta di piedistallo oversize giganteggia, anche rispetto a quelle che dovrebbero essere le vere opposizioni, sta praticamente levitando, apparendo quasi come una sorta di leader del PDL, date l’inconsistenza di Alfano e la neutralizzazione di Berlusconi.