di PAOLO MATHLOUTHI In piazza Vorosmarty due ragazzini, seduti su una panchina, si baciano all’ombra della gigantesca statua in bronzo di Imre Nagy, giustiziato dai sovietici nel 1956 dopo aver guidato il suo popolo alla rivolta. Dell’insurrezione armata che infiammò l’Ungheria in quei giorni lontani i due innamorati, probabilmente, non sanno nulla. I martiri della…
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