Cominciamo col dire che i sondaggi pre-elettorali sono stati clamorosamente smentiti. Chiarito ciò, i Conservatori han vinto alla grande le elezioni in Gran Bretagna e il primo ministro David Cameron, alla faccia di chi preannunciava la paralisi della politica e il ritorno al voto in pochi mesi, tornerà trionfalmente al governo per un secondo mandato.
I dati definitivi confermano gli exit-poll e danno ai Tories 330 seggi alla Camera dei Comuni, cioè la maggioranza assoluta dell’assemblea. Una vittoria senza discussioni che richiama alla mente i trionfi ripetuti e indiscutibili di Margareth Thatcher.
I Laburisti crollano a quota 232 e il leader Ed Miliband, dopo un bruttissimo risveglio, ha scelto il passo indietro, ha dato le dimissioni. Stessa sorte per i Liberaldemocratici del dimissionario Nick Clegg, i quali perdono 49 seggi ottenendone solo 8.
Ma, eh sì c’è un ma grosso come una casa, i veri vincitori di questa tornata elettorale sono gli indipendentisti scozzesi: lo (Snp) di Nicola Sturgeon conquista 56 dei 59 deputati eletti in Scozia, laddove alle ultime elezioni ne aveva strappati 6. Evidentemente, nonostante il referendum fallito, la voglia di indipendenza oltre il Vallo di Adriano resta forte.
Ed a questo punto, nonostante le promesse elettorali di Cameron sulla devolution scozzese da rafforzare, non è escluso che i “discendenti” di William Wallace vogliano tornare a celebrare un nuovo referendum indipendentista in caso di Brexit (il referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Ue, il quale è stato confermato da Cameron che si terrà) nel 2017.
Un’ultima annotazione: benché l’UKIP di Nigel Farage (il quale non è stato eletto e ha rassegnato le dimissioni dalla leadership dal suo partito) abbia ottenuto quasi 3 milioni di voti, il partito ha raccolto solo 1 seggio a causa del sistema ‘First Past the Post’.
PER I RISULTATI CLICCATE QUI