Premetto che non sono credente e che considero tutte le religioni, nessuna esclusa, scuole di intolleranza e contrarie alla libertà dell’uomo; non per questo giudicherò più severamente di quanto meriti il comportamento di monsignor Galantino, da Cerignola, Foggia (da Foggia fuggi, dice un adagio di quelle parti, raccomandazione che ho fatto mia quando per la prima, e unica, volta ho messo piede nel capoluogo garganico).
Il Corano prescrive la persecuzione e la morte degli infedeli; il cattolicesimo ha inventato l’inquisizione, il rogo purificatore e l’autodafè. Le religioni sono per definizione illiberali. Ogni religione si basa sul dogma, una verità che non ha bisogno di dimostrazione. Monsignor Galantino, di cui ignoro i meriti e le opere, non avverso a certi metodi dell’inquisizione, ha dichiarato che i leghisti sono “piazzisti da 4 soldi”, che sono contro gli immigrati per raccattare voti e consensi. Un linguaggio ispirato alla violenza e all’odio che contrasta con la predicazione del tutto teorica della moderazione e dell’umiltà.
Non risulta, per contro, che nelle 40.000 stanze del Vaticano sia ospitato un solo extracomunitario che non sia svizzero; ci risulta invece che per oltrepassare i sacri confini non basti esibire lo status di profugo. Il linguaggio del Galantino è più simile a un vocabolario di dittatura; e del resto il cattolicesimo romano è sempre andato d’accordo con i tiranni.
L’11 febbraio 1929 il Vaticano si accordò col fascismo per giungere alla conciliazione tra i due Stati. Nel 1933 lo stesso Vaticano sottoscrisse un concordato con Hitler; la spiegazione fu che la Chiesa cattolica l’aveva fatto per difendere i cattolici tedeschi dalle persecuzioni naziste. Nel 1936, allo scoppio della guerra civile, la Chiesa fu al fianco del fascismo spagnolo. Quando il franchismo vinse nel 1939, il nuovo Papa Pio XII mandò a Franco un telegramma di plauso. Nel 1938, quando vennero promulgate le leggi razziali, e gli ebrei vennero cacciati dai ministeri, dalle università, dall’esercito, dalle scuole, il Vaticano mantenne un rigoroso silenzio. La maggior parte dei giornali diocesani si limitò a pubblicare senza commenti i provvedimenti che discriminavano gli ebrei.
Il fascista cattolico Bernardo Barbiellini Amidei si fece promotore di un programma d’amicizia italo-arabo; il filoarabismo dei cattolici, in funzione antiebraica, venne ripreso nel dopoguerra da Giulio Andreotti e Aldo Moro, in gioventù simpatizzante fascista. La Civiltà Cattolica aveva espresso il parere che “il razzismo italiano si sarebbe potuto armonizzare con le posizioni della Chiesa”. I gesuiti avevano indicato il giudaismo come la “nazione equivoca”, e insieme come la “religione equivoca” confermando che i giudei miravano alla conquista del mondo. La costituzione della Compagnia di Gesù stabiliva nei riguardi degli ebrei una intransigenza che andava ben oltre quella del nazismo.
In altri tempi, oltre che gli ebrei, i cattolici avevano avuto modo di disprezzare anche l’Islam, che adesso Galantino rivaluta e difende. L’avventura africana di fine Ottocento venne vista con favore dalla Chiesa. Con la religione si portava la civiltà a chi visibilmente ne aveva bisogno. Erano stati i missionari cattolici ad aprire la strada al colonialismo europeo. Il più famoso frate-esploratore fu senz’altro Guglielmo Massaia (1809-1889), che in trentacinque anni, travestito da abissino e da mercante arabo, per sfuggire alle minacce dei preti copti, viaggiò per primo nell’Etiopia del Nord portando “la luce della fede cattolica e della civiltà italiana”.
Su richiesta di Papa Leone XIII (“Non è Pio non è Clemente/è un Leone senza dente” si cantava dopo la sua elezione), Massaia tenne un diario della sua missione in Etiopia nel quale esprimeva giudizi non proprio benevoli sugli abissini e sul paese: “Se la diplomazia europea,invece di frivoli interessi e di fanciulleschi puntigli, si fosse occupata del vero bene e del risorgimento dell’Africa, non avrebbe mai dovuto permettere alla Turchia quel possesso, ma piuttosto cacciarla da tutte le coste del Mar Rosso. E così avrebbe più facilmente esteso in quelle parti la civiltà europea. L’Abissinia, resa indipendente, civile e veramente cristiana, e costituita in regno sotto la protezione di qualche potenza europea, sarebbe stato l’unico modo per arrestare l’islamismo”. E sull’islamismo, ecco ciò che pensava Massaia: “Il Corano ha imbruttito i musulmani nella mente, nel cuore e nel corpo. Il digiuno musulmano è un vero baccanale, da loro goduto nell’ombra della notte. L’islamismo è una mostruosa, schifosa religione, che ha perduto e perde tante anime, e che avvilisce e imbruttisce l’uomo… Bisogna che si conosca quanto immondo e mostruoso sia l’islamismo e come meritevole di essere distrutto dalla faccia della terra”.
Per ironia del destino, il fascismo divenne filoarabo, in funzione antiebraica, e a Tripoli Mussolini, difensore della fede, ricevette dai notabili la “spada dell’Islam”. Il linguaggio di Massaia, smentito dalla storia, si collega al vocabolario di disprezzo di monsignor Galantino che non ha fatto molti progressi in fatto di tolleranza e di rispetto delle opinioni altrui.
Interpretando la dottrina terzomondista di papa Francesco, gli immigrati devono essere accolti, respingerli è un atto criminale. La politica del Vaticano è quella furbastra descritta a suo tempo da Olindo Guerrini con la frase diventata proverbiale: “Armiamoci e partite”, ovvero: a chi gli immigrati? A voi!
Vivissimi complimenti per quest’articolo Dott. Bracalini che io sottoscrivo in toto. Allora c’è qualcuno che dice le cose come vanno dette. Non sono il solo.
STEFANO FRANZAGO
Premetto che sono un credente, ma non credo e non crederò mai ad un terro-marxista.
E’ solare, lo stile rimane sempre quello !
Il primo Bossi era anticlericale, il secondo e l’attuale lega sono divenuti difensori del cristianesimo a partire dai crocefissi nelle scuole. La logica è quella dell’alleanza della religione “nostrana” per combattere l’intrusione islamica, ma tutte le religioni sono un’insulto all’intelligenza dell’uomo. E’ rimasta un pò d’intelligenza all’interno della Lega?
Non posso far altro che complimentarmi con lei professor Bracalini per l’ottimo articolo
E’ un altro di quelli che, non capendo un tubo, pretende di usare la libertà e le proprietà degli altri per realizzare le sue idee farlocche..
E’ un personaggio mal invecchiato.
Da dimenticare.
Non esiste.