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Caro Oscar Grau, se critichi Milei dì anche che Ron Paul è un falso libertario

Da leggere

di BERNARDO FERRERO

Caro Oscar Grau, spero che non le dispiaccia se faccio alcune brevi osservazioni su questo suo post, che riporto qui sotto:

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Al di là dei gruppi di interesse che stanno dietro alle politiche di Milei in materia di debito pubblico, le prove continuano a dimostrare – come nel caso del suo militarismo – che non è molto più di un politico di destra dell’establishment, perché anche le parole di Rothbard nel 1962 descrivono Milei quasi perfettamente per quanto riguarda il debito pubblico:

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Mi permetta:

1 – Come rothbardiano, credo che Rothbard abbia ragione nell’indicare, ceteris paribus, il ripudio come politica ideale. Come Philipp Bagus e io abbiamo sostenuto (vedi qui), tuttavia, un politico – anche un politico libertario – deve anche riflettere sui costi e sulle conseguenze politiche, dati i suoi vincoli generali. Questo sembra particolarmente vero in Argentina, dove l’esperienza del Plan Bonex (1990) è ancora molto viva e dove il credito privato è stato inesistente fino all’aprile 2024, tanto che l’opinione pubblica votante ha visto il ripudio come un esproprio massiccio e indiscriminato di risparmiatori, pensionati e detentori di pesos (che, sfortunatamente, non sono solo funzionari del governo). Inoltre, il libertarismo non vincola il politico o lo stratega libertario a un programma “tutto o niente”, o a un “patto suicida”. Se l’opzione A non è politicamente fattibile, allora dovrebbe optare per la B. Se la B non è disponibile, dovrebbe optare per la C e così via. Rothbard, da realista filosofico e politico, lo sapeva bene.

2 – Prese alla lettera, le affermazioni di Rothbards secondo cui “il debito può essere ridotto solo aumentando, almeno per un certo periodo, le tasse e/o l’inflazione nella società” e che il ripudio è “l’unico modo in cui il debito pubblico può essere abbassato senza un aumento concomitante della coercizione fiscale” sono confuse nel migliore dei casi e sbagliate nel peggiore. Se il debito pubblico viene ridotto, ad esempio, attraverso riduzioni nette della spesa pubblica per il pubblico impiego e le agenzie di regolamentazione (come ha fatto egregiamente Milei) o istituendo un sistema bancario privato con riserva al 100%, in linea con la riforma monetaria proposta dal professor Huerta de Soto nel capitolo 9 di Money, Bank Credit and Economic Cycles, allora l’onere fiscale, ceteris paribus, diminuisce e la società ne beneficia, cioè l’“utilità sociale” aumenta.

3 – Se applicare e/o proporre soluzioni al problema del debito pubblico che non contemplino il ripudio rende un membro dell’establishment di destra, allora sembra che Ludwig von Mises e Ron Paul, che hanno entrambi proposto il rimborso del debito, debbano essere annoverati tra questi. Ma allora ci si chiede: perché non smascherate anche loro come “destrorsi” dell’establishment, falsi libertari, frodi intellettuali e simili, così come avete fatto con Milei? Lei ha accusato i sostenitori libertari di Milei, come me, di mancanza di coerenza, ma non sarebbe questa la cosa più coerente da fare?

Cordiali saluti.

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