Come è noto, Pierferdinandoo Casini (Civica Popolare) è candidato nel collegio uninominale di Bologna. Trentacinque anni fa Casini fu eletto al Parlamento per la prima volta con la Democrazia Cristiana; da allora non è mai più uscito dal Parlamento.
Suppongo che John Calhoun lo collocherebbe nella hall of fame dei consumatori di tasse di lungo corso (fin troppo lungo).
Negli anni della seconda repubblica Casini è sempre stato nel centro destra, mentre durante l’ultima legislatura non ha fatto mancare il suo appoggio ai governi Letta, Renzi e Gentiloni. Adesso la sua lista è coalizzata con il PD, per cui si accinge a chiedere il voto a tutti i (già) comunisti bolognesi che non sceglieranno qualcosa alla sinistra del PD, per i quali è stato sempre un avversario (per non dire un nemico).
Eppure ecco cosa afferma Casini: “La mia candidatura a Bologna suscita grandissimo interesse giornalistico che capisco, ma è assolutamente pacifica girando per Bologna”. E ancora: “Ho ricevuto un’accoglienza affettuosissima; sono rimasto dentro a fare selfie con tutti i dirigenti del partito. Sono uscito e il giorno dopo ho letto sul giornale: ‘Nell’imbarazzo generale arriva Casini’. Se quello è l’imbarazzo generale io sono tranquillo e sereno”.
Chissà, magari metteranno la sua foto di fianco a quelle di Togliatti e Berlinguer. Oppure Casini si renderà conto che usare l’aggettivo “sereno” non porta bene, anche se non è Renzi a usarlo
poveri noi!… meglio: poverino!… è sempre stato il belloccio che tutti/tutte invitano ad accomodarsi…
Non mi meraviglio.
Il Pd è stato trasformato da Renzi nella nuova Dc.
Un vero partito alla Donat-Cattin, cattosocialista.