Il Consiglio d’Europa è un’organizzazione internazionale, e non un’istituzione dell’Unione europea, che ha come obiettivo la difesa dei diritti umani, la tutela dell’identità culturale e la risoluzione dei problemi sociali del continente europeo. Il suo attuale segretario generale è Thorbjorn Jagland, norvegese. L’attuale vice segretaria del Consiglio d’Europa è invece l’italiana Gabriella Battaini Dragoni.
Su proposta del danese Jacob Lund, vice presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, che ha presentato il testo firmato da una trentina di membri del Consiglio, è stata ammessa una proposta di risoluzione sul diritto di decidere in Catalogna. Jacob Lund, uno dei vice-presidenti dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, è anche Segretario della delegazione danese, e membro del gruppo socialista. Lund ha trovato una trentina di firme per presentare il testo di risoluzione, come richiede la procedura. Tra i firmatari ci sono vari membri di gruppi politici nella Camera.
È il secondo endorsement a favore dell’indipendenza della Catalogna dopo la recente delibera del Parlamento e del governo danesi, nei confronti delle aspirazioni Catalane. Vedasi qui
Il documento in votazione afferma il diritto di autodeterminazione della Catalogna e sostiene che il dibattito dovrebbe essere fatto a livello europeo. Esso contiene:
- Il Consiglio d’Europa dovrebbe prendere in considerazione la questione della autodeterminazione della Catalogna, e della maggior parte delle regioni europee, evitando di impedire alle persone di esercitare il loro diritto all’autodeterminazione.
- Inoltre, la discussione sull’indipendenza dovrebbe avvenire in un contesto di dialogo pacifico e democratico tra l’area regionale interessata e il governo del proprio stato.
- Tutti dovrebbero essere incoraggiati a realizzare un dialogo pacifico e democratico con risposte costruttive alla situazione, come hanno fatto alcuni membri del Consiglio d’Europa: Regno Unito, Danimarca, Svezia e Norvegia.
- L’Europa dovrebbe promuovere le migliori pratiche su questioni di autodeterminazione per l’intero continente.
Questa votazione è un passo, della Danimarca attraverso i propri parlamentari danesi per dibattere l’autodeterminazione per la Catalogna. Come detto già il mese scorso il diritto di decidere fu portato alla discussione e votazione favorevole nel Parlamento danese. Ora, come allora, il Consiglio Diplomazia Pubblica della Catalogna (Diplocat) – quindi non un partito politico – ha partecipato all’iniziativa. Il Consiglio Diplomazia Pubblica della Catalogna è un consorzio pubblico-privato. Tale Diplocat permette di essere trasversali ed agire come un ponte tra il pubblico e il settore privato agevolando il coordinamento, i collegamenti e le conversazioni tra il governo della Catalogna e diversi attori civili nella società catalana. Una volta dichiarato ammissibile, il documento viene studiato in Commissione e in Consiglio, e quando sarà ratificato verrà inviato un comitato catalano per di preparare una relazione.
Questa, secondo noi, è la conferma che è necessario avere un sostegno internazionale per ottenere la discussione sull’autodeterminazione. E questo indipendentemente dalla formazione di partiti politici. Come insegnano i catalani, è però necessario avere un forte supporto della cosiddetta opinione pubblica, che si potrà ottenere solo in presenza di uno spendibile progetto istituzionale.
Per chi parla di isolamento. Fatelo leggere ai politicanti veneti