Carcerazione preventiva per Jordi Turull, l’ex consellers del governo catalano indicato dai nazionalisti per sostituire Carles Puigdemont alla presidenza della Generalitat, e altri quattro esponenti della leadership che il 27 ottobre scorso dichiarò l’indipendenza unilaterale della Catalogna. Insieme a Turull vanno in carcere Raül Romeva, che era il ministro degli Esteri catalano, Carme Forcadell, che era la presidente del Parlamento, e altri due ex consellers, Josep Rull e Dolors Bassa. Mentre la segretaria generale di Esquerra republicana, Marta Rovira, ha evitato il carcere fuggendo ieri notte in esilio verso la Svizzera.
Tutto questo, dopo il nulla di fatto in Catalogna dell’altro ieri, dove il candidato indipendentista Jordi Turull, ex ministro e portavoce di Carles Puigdemont non è stato eletto presidente.
A pesare è stata l’astensione dei 4 deputati secessionisti di sinistra della Cup. Turull ha ottenuto 64 voti (JxCat e Erc) a favore, 65 contrari (Cs, Psc, Pp, Podemos) e, appunto, le 4 astensioni del Cup. I deputati indipendentisti in esilio in Belgio Carles Puigdemont e Toni Comin non hanno potuto partecipare al voto. Un secondo turno è previsto sabato. Ma i tempi sono strettissimi perché su Turull pesa la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal gip Pablo Llarena che conduce l’inchiesta sulla presunta “ribellione” in occasione della proclamazione di indipendenza.
Turull era tra i sette membri del precedente governo che furono arrestati nell’autunno scorso. In carcere rimase per quattro settimane.
Ora dovrà comparire davanti al tribunale supremo spagnolo insieme ad altri 5 leader indipendentisti. L’obiettivo del suo schieramento è permettergli di ottenere l’elezione prima della decisione del giudice, che ha deciso di disporre per lui la detenzione preventiva.
a Madrid sono fuori di testa… e fuori dal mondo!