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Catalogna, tutti intorno a un tavolo per formare il governo

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di REDAZIONE

Il giorno dopo le elezioni in Catalogna gli indipendentisti di ERC (Esquerra Repubblicana de Catalunya, sinistra repubblicana catalana), che hanno ottenuto 33 seggi, sono già al lavoro per formare un governo. Pere Aragonès (ERC) ha fretta di formare un governo indipendentista, riporta El Pais.

  • “Nei prossimi giorni, oggi o comunque entro la settimana, dovremo essere in grado di andare avanti nei colloqui. – ha detto Aragonès – Il 12 marzo è il termine per una prima votazione in Parlamento, ma spero che ci sia l’accordo molto prima”.

Aragonès invita tutti i partiti indipendentisti, da Junts di Carles Puigdemont a Candidatura d’Unitat Popular (CUP) a sedersi a un tavolo per negoziare il prima possibile la formazione di un governo “ampio” a favore dell’autodeterminazione e dell’amnistia per i condannati. Esquerra e Junts per Catalunya hanno ora 65 seggi in Parlamento, tre sotto la maggioranza assoluta. Con il CUP si arriva a 74 seggi. “Il risultato delle urne consente un governo indipendentista”, ha sottolineato la leader di Junts, Laura Borràs, che ha confermato di aver chiamato Aragonès e Dolors Sabater (CUP) per mettersi al lavoro oggi stesso.

Le elezioni – segnate da un crollo dell’affluenza rispetto al 2017 per il coronavirus che in Catalogna ha finora fatto registrare oltre 540 mila contagi e quasi 9.900 morti – sembrano così assestare un altro schiaffo a Madrid. Il Partito socialista catalano (Psc), affiliato al Psoe del premier spagnolo Pedro Sanchez che come candidato di punta ha schierato il suo popolare ministro della Sanità Salvador Illa, ha fatto registrare un deciso balzo in avanti rispetto a quattro anni fa, quasi raddoppiando i seggi (33 rispetto ai 17 che aveva) e forse addirittura vincendo in termini di voti. Ma non basterà ad ottenere la guida della ricca regione spagnola.

Nonostante i tre partiti indipendentisti (Erc, Junts per Catalunya e CUP) si siano presentati separati alle elezioni, una loro alleanza post-voto li porterebbe ampiamente a superare la maggioranza assoluta del parlamento catalano, pari a 68 voti. Su 135 seggi, secondo i dati diffusi stasera al termine dello scrutinio, l’eventuale blocco indipendentista ottiene infatti 74 seggi mentre tutti gli altri, che comprendono forze molto lontane politicamente tra loro (socialisti, Ciudadanos, Ecp, Vox e Partito popolare) si fermano anche sommati a 61 seggi.

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2 COMMENTS

  1. Se non han capito perché continuano ad essere sudditi di quel regno nonostante la maggioranza di seggi, possono fare legittimamente il loro govern e le loro tavole tra politici, ma è con la gente che non si fida del loro procedere che dovrebbero confrontarsi. Capire e cambiare costa di più ed è più doloroso che agitare, far cagnara sperando nella consunzione e cedevolezza dell’avversario, evento peratro possibile. Sarebbe molto più onorevole e rispettoso della gente che non è d’accordo e delle minoranze che si troverebbero sotto il loro calcagno statalista, in caso di successo indipententista ottenuto a capocciate contro il muro. Capire e cambiare serve a non ripetere monate già viste.

  2. Spero che giochino bene le loro carte conquistate alle urne per realizzare l’Indipendenza da Madrid, magari restando per ora ancora sotto la corona…in un secondo tempo con referendum interno, chiederanno al popolo se vogliono ancora essere regno o diventare repubblica, in ogni caso la Catalogna sarà indipendente da Madrid! Dimostrando di rispettare i sentimenti del popolo sarebbe ora comunque più facile arrivare all’obiettivo dell’Indipendenza!

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