I catalani hanno un appuntamento con la storia. Per la prima volta possono dire attraverso un voto organizzato dal governo (anche se non riconosciuto da Madrid) se vogliono che la Catalogna diventi uno stato indipendente. Le scuole hanno aperto le porte alle 9 del mattino e da subito sono cominciate le code dei votanti. Vi è stato un costante afflusso di elettori . Secondo i dati ufficiali, all’una del pomeriggio avevano votato 1.142.210 persone. Questa cifra supera quella che decise con un referendum lo statuto della Catalogna nel 2006, quando 1.075.957 persone votarono alla stessa ora. E qui si tratta di un voto in aperta sfida col governo spagnolo.
“Non voglio fare alcuna valutazione politica. La giornata sta passando con assoluta normalità. Migliaia di cittadini han scelto di partecipare ed esprimere la loro opinione sul futuro politico della Catalogna”, ha detto il vice-presidente del governo, Joana Ortega. Enorme l’affluenza a Barcellona.
Tutto, per ora, s’è svolto praticamente senza incidenti, ad eccezione di alcuni casi in cui alcuni mascalzoni hanno usato il silicone per bloccare l’ingresso di scuole e un attacco fascista a metà mattina nel centro di Girona. L’unica scuola che non ha aperto le porte ai votanti è stato Pedraforca Hospitalet: la sede dei voto è stata spostata a Russinyol Santiago.