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Catalunya: podemos schiaccia l’occhio a erc e “deborbonizza” barcellona

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fELIPEVIdi MARIETTO CERNEAZ

Chi scrive è tra quelli che sostengono che “Podemos” rappresenti una specie di specchietto per le allodole per una parte dell’indipendentismo catalano, nella fattispecie per quelli che – nella lista unica che si presenterà alle elezioni del 27 settembre prossimo – guardano a ERC, ovvero ai comunisti.

Se da un lato, vi sono le dichiarazioni dei leader di “Podemos” a favore del diritto di voto dei catalani, dall’altro, gli stessi leader – neosindaco di Barcellona in testa – flirtano con gli elettori di Erc, al fine di governare la regione, qualora il voto di settembre non consegnasse la maggioranza assoluta ai secsessionisti. Per alimentare la propria attrazione elettorale, Ada Colau, repubblicana dichiarata, ha lanciato la sfida alla monarchia spagnola e ai Borbone, rimessi in sella poco prima di morire nel 1974 dal caudillo Franco.

A fine luglio, infatti, la nuova giunta a maggioranza “podemista”, con un gesto che ha innescato un vespaio di polemiche a Madrid, ha simbolicamente deciso di rimuovere dalla sala delle plenarie del municipio un busto in bronzo dell’ex-re Juan Carlos, che l’anno scorso ha abdicato in favore del figlio, l’attuale monarca Felipe VI. Nonostante la legge in teoria imponga che una effigie del re, capo dello stato, sia presente in tutte i luoghi del potere in Spagna, il busto di Juan Carlos mandato in soffitta non è stato sostituito da un ritratto del nuovo re, nonostante le accese proteste del centrodestra e le multe previste.

Ma non è tutto, il sindaco vicino a Podemos ha anche annunciato un progressivo ridimensionamento della presenza nella capitale catalana dei simboli della monarchia, perchè “eccessivamente rappresentata”, ha dichiarato alla stampa. E un parallelo ripristino dei simboli della repubblica, soffocata nel sangue da Franco nel lontano 1939. “La celebre Statua della Repubblica di Josep Villadomat – scrive l’Ansa – potrebbe cosi tornare in uno dei luoghi più prestigiosi della città, fra Paseo de Gracia e Diagonal da dove l’aveva fatta sparire il franchismo”.

Insomma, con la scusa della spinta “anti-monarchica”, Podemos schiaccia l’occhio ai repubblicani indipendentisti (ERC), alimentando peraltro lo scontro fra Madrid e Barcellona (leggasi fra Rajoy e Mas), ma da protagonista. Infatti, il Partito della Sinistra Repubblicana Catalana (Erc), il secondo a Barcellona dopo i centristi di Convergencia y Uniò di Artur Mas, ha da tempo chiesto la cancellazione dei nomi di tutte le strade dedicate a membri dell’attuale dinastia dei Borbone. Erc, che ha votato per Colau alle ultime amministrative, sottoporrà la mozione alla giunta l’11 settembre, il giorno della Diada e se la mozione passerà la città sarà “deborbonizzata”: spariranno calle Princesa, avenida Carlos III, plaza Maria Cristina, paseo Joan de Borbò.

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1 COMMENT

  1. Chi salverà i catalani dalla repubblica catalana: una ed indivisibile, eterna, irresistibile, sovrana, da difendere con la vita? Il problema non è indipendenza si o no. Ma quale indipendenza si e quale sarebbe irrilevante.
    Questi argomenti qualificanti che non costa nulla discutere sono messi in secondo piano strumentalmente da politici che sanno fin d’ora che la lotta tra socialismi sarà sanguinosa. Tutte le formazioni reclamanti l’indipendenza sono ad alta carica batterica socialista. W l’l’indipendenza catalana.
    Non ci sarebbe da stupirsi se coloro che creano la ricchezza sul territorio nutrano la fondata perplessità circa gli esiti di maggiore o minore libertà e tassazione. Le premesse della insensibilità verso chi crea futuro costituiscono il seme di un fallimento perseguito con le migliori intenzioni.
    Un saluto da Tarragona.

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