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C’è solo una grande truffa in i-taglia ed è il “sacco del nord”

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di GIANFRANCESCO RUGGERI I truffatori più in gamba sono in grado di raggirare a tal punto le loro vittime che queste credono fermamente di avere il controllo della situazione, pensano di fare un bell’affare, magari si illudono persino di esser loro a fregar il truffatore! Questa premessa è di fondamentale importanza per rendersi conto di cosa sia la Grande Truffa che va in scena ogni giorno sotto i nostri occhi e di cui quasi tutti siamo vittime. Infatti ogni santo giorno che Dio manda sulla terra, ogni volta che accendo la televisione o che entro in un bar c’è sempre qualcuno che blatera sui costi della politica: basta, non ne posso più, non li sopporto più! Per carità non voglio difendere i politici, non son figlio di un ministro, né aspiro ad un posticino da qualche parte, dico solo che la telenovela sui costi della politica è ormai straripante ed è diventata più noiosa che parlar del meteo! Che tempo fa? Quanto guadagna quel politico là? In verità c’è ch
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3 COMMENTS

  1. Bel articolo, Ruggeri. E bravo anche Luca Ricolfi, bellissimo libro. Questo è l’unico argomento politico di cui val la pena discutere in questo Stato italiano. Ma ovviamente di ciò non si discute, proprio perché chi vive e lucra di questo sistema criminale (e che spesso coincide con chi detiene i grossi mezzi d’informazione) deve fare in modo che l’elettore non sappia. E allora giù a parlare dei costi della politica. E non sorprende che il sistema di informazione di Confindustria sia in prima linea a parlare dei costi della politica, dei Scilipoti e amenità simili, e non del sacco del Nord; fa parte a pieno titolo del sistema, e non c’entra niente con l’imprenditoria padana.
    E purtroppo non è solo un danno economico, ma anche e soprattutto culturale ed identitario; perché, per convincere i sudditi a pagare, bisogna inculcargli l’italia, l’italiano e il tricolore: la scuola innanzitutto con l’unica ed indivisibile scuola pubblica ed i programmi scolastici statali; i mezzi di informazione italiani; e se proprio uno non capisce, la magistratura.
    Quindi viva i pochi giornalisti liberi, viva il Miglioverde e anche quella mosca bianca di Giulio Cainarca.

  2. Il sacco del Nord di Luca Ricolfi lo ho letto e ne consiglio la lettura a tutti.
    Al di la di quello occorre ricordare che la spesa pubblica italiana è di oltre 800 miliardi di Euro. La metà della spesa pubblica è rappresentata da 4 voci: interessi sul debito pubblico, stipendi pubblici, pensioni, sanità.
    Se ci fosse la stessa situazione della Svizzera, basso debito pubblico, sanità e previdenza private, 1 dipendente pubblico ogni 60 abitanti (in Italia 1 ogni 17) praticamente la spesa pubblica e di conseguenza la tassazione sarebbero dimezzate.
    Considerando che la spesa pubblica italiana in Padania è costituita spesso da servizi non richiesti, imposti, che altro sarebbero privati o di scarsa qualità si deduce che il sacco del nord non si limita ai 100 miliardi di residuo fiscale.
    Facendo calcoli a braccio (considerando l’elevatissima evasione fiscale della Magna Grecia) si può calcolare che metà della spesa pubblica + 100 miliardi è finanziata dalla Padania. Di questi 500 miliardi, come detto, metà potrebbero essere tranquillamente tagliabili sia per eliminare sprechi, privilegi e regalie per voto di scambio, sia per avere un servizio efficiente come in Svizzera.
    La conclusione è che il sacco del Nord è dato dai 100 miliardi di residuo fiscale (che finisce tutto in Italia propriamente detta, il Centro Italia, ed in Magna Grecia) + i 200 miliardi di spesa pubblica eliminabile.
    Fate i conti di quanto pagate di tasse e toglietene i due terzi (300 miliardi / 500 miliardi) ed avrete la nuova situazione. E’ pur vero che si dovrebbe, come in Svizzera, pagare per proprio conto sia la polizza sanitaria che fare i versamenti per la pensione, ma saremmo liberi di scegliere se farlo e di scegliere chi fornisce il servizio migliore al prezzo più basso.

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