di PIETRO AGRIESTI
Non c’è limite allo schifo che può fare un politico e non c’è limite alla capacità di questa gente di presentare una cosa sostenendo sia l’esatto contrario. Sono capaci di presentare la libertà di espressione come neonazismo e il più platealmente illiberale e antidemocratico controllo politico dell’informazione come difesa della libertà di espressione e della democrazia. E questo è solo un esempio, non c’è motivo di credere che su ogni altra questione la politica funzioni diversamente.
Ecco cosa propone per esempio Mario Voigt, politico tedesco di centrodestra (CDU) per “proteggere la democrazia”:
- “Come possiamo proteggere la democrazia nell’ambito dei social media? Ci sono cinque approcci:
- 1- Idealmente, dovremmo concordare di vietare i bot e di rendere l’uso di profili falsi un reato penale.
- 2- C’è anche la questione di richiedere alle persone di usare i loro veri nomi, perché la libertà di espressione non dovrebbe essere nascosta dietro pseudonimi.
- 3- C’è poi la questione se creare licenze revocabili per i social media per ogni utente, in modo che le persone pericolose non abbiano spazio online.
- 4- Dobbiamo valutare come regolamentare gli algoritmi in modo da rivitalizzare la diversità delle opinioni nei social network.
- 5- E dobbiamo anche migliorare le competenze mediatiche.”
Ma se la gente avesse competenze mediatiche (capacità di comprensione critica di ciò che legge e ascolta) sufficienti da capire proposte come queste, chi le fa si ritroverebbe infilato dentro un cassonetto un minuto dopo averle fatte.