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Che l’elicottero distribuisca soldi ai cittadini

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di MATTEO CORSINI

All’indomani dell’ennesimo pacchetto di provvedimenti di politica monetaria espansiva deliberato dal consiglio direttivo della BCE, non manca chi vorrebbe qualcosa di più. Per esempio la helicopter money, di cui uno dei più perseveranti propugnatori negli ultimi anni è Adair Turner, ex presidente della Fsa (autorità di controllo sui servizi finanziari) inglese.

In sostanza la banca centrale dovrebbe distribuire denaro fresco di stampa direttamente ai cittadini, invece di passare per il canale bancario. Così facendo, secondo i fautori di questa innovazione (in realtà vecchia come Noè), i cittadini aumenterebbero i consumi e la domanda aggregata spingerebbe il Pil, come da perfetto manuale keynesiano. Turner spiega che il finanziamento diretto ai governi sarebbe peggio:

  • “Il pericolo, quando una banca centrale finanzia un Governo, è l’azzardo morale: cioè che i politici siano tentati a usare i soldi, ottenuti “gratis”, per spese a fini elettorali. Se invece la Bce erogasse denaro direttamente ai cittadini, si sosterrebbero i consumi senza questo problema. E la Bce avrebbe più il controllo della situazione”.

E a chi obietta che si tratterebbe in realtà di un provvedimento di politica fiscale e non monetaria, Turner indica le controindicazioni del fare distribuire i soldi ai governi.

  • “Per farlo i Governi devono indebitarsi, e questo peserebbe sulle aspettative dei cittadini. Invece se lo fa la Bce si creano nuovi soldi, nuovi consumi, senza nuovo debito”.

Partendo dall’azzardo morale dei governi se la banca centrale li finanzia (anche indirettamente, tramite il quantitative easing), più che un pericolo è una certezza. All’epoca in cui si discuteva del primo Qe da parte della BCE, i contrari ponevano appunto la questione dell’azzardo morale, mentre i favorevoli affermavano che, al contrario, abbassare il costo del debito avrebbe incentivato comportamenti fiscali virtuosi da parte dei governi più indebitati.

Sarebbe bastato il buon senso per rendersi conto che la posizione dei contrari era l’unica ad avere una logica, ma come spesso accade in politica, prevalse la posizione illogica. Quello che è successo è storia recente: l’abbassamento della spesa per interessi dovuta al Qe non ha contribuito alla riduzione del deficit e, quindi, del debito in rapporto al Pil, bensì è stata utilizzata per aumentare altre spese, per lo più a beneficio della propria (presunta) platea elettorale.

La soluzione, quindi, consiste nel dare soldi freschi di stampa direttamente ai cittadini? Qui il problema è, per l’appunto, vecchio come Noè: dal nulla non si crea ricchezza reale, la si può solo redistribuire. Non deve trarre in inganno il fatto che il denaro sarebbe distribuito a tutti, perché anche in questo caso la distorsione nei prezzi provocherebbe una modifica dei prezzi relativi, il che porterebbe vantaggi ad alcuni e svantaggi ad altri.

Per di più, se creare denaro dal nulla fosse una via alla prosperità e il problema fosse solo la sua distribuzione, il mondo sarebbe già un paradiso terrestre da secoli. Evidentemente non è così. Per non parlare della dipendenza da droga monetaria che finirebbe per ammorbare tutti quanti come finora ha ammorbato governi e operatori finanziari.

Dovrebbe risultare bizzarro pensare che il miglior modo per eliminare la dipendenza da droga monetaria consista nell’intossicare tutti quanti. Al contrario, il buon senso dovrebbe portare a considerare prevedibili e inevitabili degli effetti negativi sulla produzione di ricchezza reale. Solo ignorando completamente cosa sia il denaro o essendo in totale malafede si possono propugnare cose del genere nel XXI secolo.

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