Se dovessimo raccontare agli italiani che si sono trasferiti all’estero, quali sono divenute le condizioni di vita e le peripezie quotidiane nel nostro paese, o non ci crederebbero (se sono all’Estero da molto tempo) o ci deriderebbero, essendosene andati proprio per questo motivo.
E non mi riferisco solo alle difficoltà economiche quotidiane per tirare avanti un mese con l’altro, o alle mediocri quando non pessime qualità dei servizi pubblici, ma alla dimensione ormai grottesca e tragica della dimensione politico burocratica istituzionale del nostro paese. Talmente assurda, paradossale ed avvilente, che annichilirebbe anche Kafka se si reincarnasse e fosse inviato da noi come osservatore OSCE..Faccio il solo esempio di cosa succede nei rapporti con la propria banca.
Se sei quasi a zero sul conto corrente e riesci miracolosamente a reperire in qualche modo del contante, magari vendendo i gioielli di famiglia o le suppellettili di casa o facendoti fare l’ennesimo prestito da amici e parenti, e poi ti rechi tempestivamente a depositarlo sul conto corrente per poter far fronte alle domiciliazioni bancarie o alla rata di mutuo in scadenza, il funzionario allo sportello è obbligato per legge a chiederti da dove provengano quei soldi, perché deve compilare un rapporto per la banca centrale e si suppone anche per altre istituzioni di controllo, suggerendoti già la risposta a cui ricorrono tutti, cioè che sono i propri risparmi (che si suppone tenessi sotto al materasso) … Quindi dopo averti ridotto sul lastrico per la corruzione, il parassitismo, lo spreco di denaro pubblico, l’incapacità di orientare e favorire l’economia reale, ecc., la casta politico burocratica (neo aristocrazia di parvenu) ha pure la faccia tosta di chiederti come fai a cavartela, dove trovi il denaro se lo hanno rubato tutto loro?
Ma il peggio non è ancora questo. Il peggio è che quando ti rechi in banca per ritirarne una parte ti chiedono cosa vuoi farne. Hanno cioè il coraggio di chiederti cosa ne farai del tuo denaro. Perché dovete sapere che il denaro appartiene alla banca, voi credete che sia vostro ma non è così, nel momento in cui lo depositate diventa della banca, che con la riserva frazionaria e l’effetto leva finanziaria che ne consegue lo può moltiplicare all’infinito, quindi se lo portate via rovinate il loro gioco… Ma su queste cose i talk show in tv tacciono, meglio cazzeggiare seriosamente su argomenti fuorvianti e non rivelare che le nostre banche hanno oltre 160 miliardi di euro di insolvenze, cioè di crediti che non riusciranno più a recuperare, i bilanci truccati da una miriade di espedienti e di valori immobiliari a perizia (quindi falsi rispetto ai valori attuali ridotti al lumicino), che non hanno liquidità a sufficienza neppure per far fronte ad una richiesta minima di prelievo agli sportelli, che se solo l’un per cento della clientela dovesse prelevare lo stesso giorno ci sarebbero fallimenti a catena ed il panico.
Queste cose avvengono perché uno Stato sempre più liberticida, per nascondere il proprio fallimento sta sempre più infierendo sulla gente onesta lasciando totalmente impuniti i disonesti, che prosperano sempre di più, perché è proprio nell’assenza di libertà, nell’abuso di posizione dominante e di rendita da posizione parassitaria che la nuova aristocrazia fa affari derubando i sudditi, in particolare chi lavora onestamente e viene vessato da un fisco vorace e da una burocrazia ottusa e prepotente.
Le intimidazioni istituzionali sono ormai giunte ad un livello tale che più nessuno osa spendere se non per motivi di puro sostentamento (come nell’Alto Medioevo dove esisteva un’economia di sussistenza), perché potrebbe capitarvi (ed è una storia vera) che se vi ferma la Guardia di Finanza su un’auto appena appena di lusso, magari comprata con i soldi di un’eredità, vi fanno un accertamento costringendovi a giustificare come l’avete potuta acquistare e mantenere e visto che ci sono rovisteranno nella vostra vita a ritroso, come foste imputati di qualche crimine. E poi pretenderebbero che l’economia si riprenda, che il denaro circoli, che risalgano i consumi… Ma lo sono o ci fanno? E’ schizofrenia, demenza precoce, o semplicemente ignoranza e protervia al potere?
La cialtroneria, millanteria, mistificazione e cazzeggio dei politici che governano, espressione della partitocrazia al potere da decenni nel nostro paese, con le loro ramificate clientele, hanno creato ormai una situazione complessiva eccessivamente compromessa e degenerata, irrimediabile ed ingovernabile per chiunque con mezzi convenzionali, rendendo di fatto il paese invivibile per persone intelligenti e oneste (soprattutto per i giovani), per l’eccesso di degrado e corruzione, e l’assenza di intraprendenza economica, di prospettive e motivazioni sociali. Non a caso stanno diffondendosi sempre più culture di vita comunitaria, localistica, autonomistica, in risposta allo schifo che si riscontra a livelli sovraregionali e statali. Giustamente, le persone intellettualmente dotate e di valore etico e sociale, si organizzano rielaborando e contestualizzando quelle che nel medioevo si definivano comunità di villaggio e loro confederazioni, oggi ecovillaggi e simili o consorzi ed associazioni tra borghi, in modo da sopperire alle carenze istituzionali di macro livello e provvedere autonomamente alle esigenze locali, consapevoli che dai livelli superiori non perverrà alcun sostegno ma solo predazione di risorse. Questo è il punto che ancora manca, cui prima o poi si perverrà. Cioè le comunità locali dovranno capire che, per fermare il parassitismo patologico di questi cialtroni che governano, occorre applicare l’obiezione fiscale, cioè trattenere le tasse localmente e solo in minima parte farle recapitare allo stato, come del resto avviene in moltissimi paesi del mondo, dove peraltro la pressione fiscale è minima rispetto alla nostra.
L’economia potrebbe prosperare solo in condizioni di libertà e rispetto, meritocrazia e pressione fiscale moderata, certezza del diritto e giustizia efficace e rapida, esattamente il contrario di quanto avviene in Italia, un paese ormai sfinito e fallito che regge solo perché europeo e quindi drogato di denaro virtuale e bluff finanziari e perché gli italiani stanno attingendo (ed estinguendo) le riserve finanziarie famigliari, che non dureranno a lungo.
Gli italiani dotati di capacità e spirito di iniziativa sono già emigrati all’Estero o sono in procinto di farlo. Chi rimarrà secondo voi? E soprattutto da chi sarà popolato il paese nei prossimi decenni?
Forse sarebbe il caso di rispolverare il classico di Salvator Fabris sulle arti marziali del Rinascimento:
http://tinyurl.com/lpeomsw
Se non ricordo male la capoeira era un’arte marziale camuffata da ballo. Quando si è schiavi bisogna ricorrere a sotterfugi.
La fuga è un’espediente solo temporaneo. Le ambizioni dei messia del NOM verranno frenate solo da movimenti localisitici, come quelli proposti dall’autore. Grazie dell’articolo.
Se ne vanno, e voltandosi indietro un attimo pronunciano, tutti, questo motto coniato da un saggio senza macchia e senza paura : “hasta la miseria, siempre, italia!”.
Poi, una volta entrati nella loro nuova patria, si fa strada nel loro profondo un pensiero ed una realtà che solo in quel momento percepiscono , e pensano tutti ; “nel baratro, la salvezza dell’italia”.
Una descrizione tragica ma veritiera della situazione