di REDAZIONE
In Cile si andrà al ballottaggio per le elezioni presidenziali e si tratterà di una sfida inedita: ad affrontarsi saranno il candidato di destra José Antonio Kast, finito in testa con il 27,92% dei voti nel primo turno tenutosi sabato (con oltre il 99% delle schede scrutinate) e il candidato della sinistra estrema neomarxista Gabriel Boric, 35 anni, ex leader studentesco, che ha ottenuto quasi il 25,8%.
Il ballottaggio si terrà il 19 dicembre. Nel discorso della vittoria domenica davanti ai suoi sostenitori, Kast ha alzato ulteriormente i toni presentando l’appuntamento del 19 dicembre come una scelta fra “comunismo e libertà” e definendo Boric un burattino del partito comunista (che è membro della coalizione che ne sostiene la candidatura). “Non vogliamo percorrere lo stesso cammino di Venezuela e Cuba”, ha detto Kast.
Boric ha invitato i suoi sostenitori a convincere gli indecisi, presentando il secondo turno come una “speranza per sconfiggere la paura”. Decisivo per il secondo turno potrebbe essere il candidato che è arrivato in terza posizione: si tratta di Franco Parisi, che ha condotto la sua campagna elettorale dagli Stati Uniti, senza mai mettere piede in Cile, e ha ottenuto il 12,83%. Sebastián Sichel, candidato del centro-destra, ha ottenuto il 12,75% arrivando in quarta posizione e ha detto ai sostenitori che in nessuna circostanza voterà per il “candidato di sinistra”, riferimento a Boric. Differentemente Yasna Provoste del centro-sinistra, attestatasi all’11,62%, ha dichiarato che non potrebbe mai essere neutrale di fronte allo “spirito fascista che Kast rappresenta”.
Le elezioni hanno anche restituito una conformazione dagli equilibri e maggioranze difficili per il Senato e la Camera che si insedieranno a marzo 2022. Il Servizio elettorale (Servel) cileno ha infatti reso noto che, dopo lo scrutinio del 100% dei voti delle nove province dove si rinnovavano i membri del Senato, Chile Podemos Màs ha ottenuto 12 seggi ed uno il Partido social cristiano, che si aggiungono ai dieci seggi esistenti del centro-destra, per un totale di 23. Per l’opposizione di centro-sinistra, Apruebo Dignidad ha ottenuto quattro senatori, ed otto ne ha avuti il Nuevo Pacto social, portando a 22 i membri di questo blocco. Completano l’aula cinque indipendenti, di cui due legati alla destra. Alla Camera, le forze governative hanno ottenuto 68 seggi (53 di Chile Podemos Màs, e 15 del Frente social cristiano). All’opposizione sono invece andati 73 seggi (37 ad Apruebo Dignidad e 36 al Nuevo Pacto social). Il Partido de la Gente del conservatore antipolitico Franco Parisi ha conquistato sette seggi, mentre altri sette riguardano deputati indipendenti. Sarà molto complesso raggiungere accordi in parlamento.