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Ciudadanos, sono catalani i peggiori nemici dell’indipendenza catalana

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rivera-ciudadanosdi MARIETTO CERNEAZ

Non ci sono solamente il PP e il PSOE a mettersi di traverso alla voglia d’indipendenza catalana. Da qualche tempo, è comparsa anche una nuova formazione, moderata e centrista, giovanilista ed in opposizione a Podemos, ma soprattutto centralista ed antisecessionista. Si tratta di Ciudadanos (in lingua italiana Cittadini), fondati proprio in Catalogna in opposizione all’indipendentismo marcato della Comunità Autonoma, ergo impegnati contro la secessione da Madrid.

In realtà, “il partito dei cittadini”, guidato da Albert Rivera, non è nato recentemente, ma nel 2006. Anzichè dei ricercatori alla Podemos, è stato un gruppo di intellettuali e professionisti a dar vita a questa compagine. Non a caso è stato scelto un nome in castigliano, anche se la prima associazione si chiamava “Ciutadans de la Catalunya”. Poi, da Barcellona si sono espansi in tutta la penisola iberica e alle scorse regionali dell’Andalusia hanno confermato un crescente successo. Rivera è stato furbo ed ha fatto uscire dalle nebbie dei sondaggi il partito proprio opponendosi al Referendum che i catalani hanno celebrato il 9 novembre scorso. La stampa spagnola ha preso la palla al balzo e le luci della ribalta hanno catapultato “Ciudadanos” nell’agone politico nazionale. Non a caso, saranno presenti anche alle prossime elezioni spagnole, rosicchiando sicuramente qualche voto a Mariano Rajoy.

Riporta il sito “Legnostorto.com”: “Il leader di C’s è stato eletto nel Parlamento catalano sin dal 2006, quando aveva solo 27 anni ed era stato candidato come presidente della Comunità Autonoma. Prima delle regionali in Andalusia il più importante successo di Ciudadanos era stato colto nel 2012, quando C’s è riuscito ad avvicinarsi al 10% alle amministrative della Catalogna stravinte da Artur Mas, con Albert Rivera candidato presidente per la terza volta di fila. Sulla scia di questo buon risultato elettorale Ciudadanos ha colto un altro successo alle europee del 2014, quando il partito della cittadinanza è riuscito a conseguire due seggi al Parlamento UE grazie al 3,2 ottenuto a livello nazionale. Alle europee Ciudadanos aveva ottenuto il suo miglior risultato in Catalogna, con il 6,3%, ma aveva mostrato di poter esser competitivo anche in altre Comunità Autonome, sfiorando il 5% a Madrid. Al Parlamento europeo i due deputati di C’s hanno aderito al gruppo dell’Alleanza dei democratici e dei liberali europei, ALDE, confermando l’orientamento centrista che ha sempre caratterizzato la loro proposta politica. Ciudadanos non è iscritta a nessun partito europeo, e si dichiara di centrosinistra, per quanto liberale e moderato. Negli anni scorsi si era ipotizzata una collaborazione tra C’s e Unión, Progreso y Democracia. UPyD è una formazione che ha aderito al gruppo dell’ALDE (al quale aderiscono alcuni gruppi indipendentisti veneti, nda) al Parlamento europeo, fondata nel 2007 da diversi deputati socialisti favorevoli a una linea politica economica più liberale rispetto a quella del governo Zapatero, e sostenitori di un centralismo che mitigasse l’eccessivo nazionalismo delle Comunità Autonome. Tra i due partiti centristi non c’è però mai stata una vera collaborazione, tranne la desistenza alle regionali del 2012 per non dividere il voto nazionalista minoritario in Catalogna”. 

Pare che siano i catalani i peggiori nemici dell’indipendenza catalana. Saranno le prossime elezioni, prima quelle spagnole e poi quelle catalane di settembre, a sancire il vero peso di questa formazione autodefinitasi liberale e nazionalista…  ma fieramente spagnola!  Elezioni che ci faranno capire se i catalani preferiscono stare con Madrid o meno.

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