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CO2, le auto europee producono solo il 2% delle emissioni globali

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di MATTEO CORSINI

Accodandosi ad altri Paesi europei, il governo italiano ha deciso che entor il 2035 non potranno più essere immatricolate automobili con motore a combustione interna. Secondo Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, “la scelta di andare verso l’auto elettrica ha sicuramente una conseguenza, già stimata e precisata: oltre la metà della manodopera che attualmente lavora nella filiera dell’automotive, nel motore a combustione, non lavorerà più in quel settore. Questo è un discorso che è giusto porre, senza fare del terrorismo industriale, però c’è, perché la transizione ambientale non è soltanto rosa e fiori”. “Sei davvero un bambino progidio”, gli direbbe Mr Wolf.

Il problema, tra l’altro, non è solo quello, pure non trascurabile, dell’impatto occupazionale. E’ successo in passato con ogni cambio di tecnologia. In quei casi, però, si trattava per lo più di cambiamenti di mercato, mentre la forsennata corsa all’elettrificazione del parco auto è una decisione squisitamente politica.

A parte il fatto che la produzione di anidride carbonica delle auto europee è inferiore al 2% delle emissioni globali, il che significa che anche la completa elettrificazione del parco auto sarebbe ben lungi dall’essere una soluzione, la tecnologia è ancora inadeguata, nonostante investimenti e incentivi miliardari. Per di più il prezzo dei modelli elettrici è mediamente molto superiore a quello delle vetture con motore a combiustione interna, e tale differenza, in termini percentuali, è molto più marcata per le vetture dei segmenti inferiori.

Allo stato attuale è quindi improbabile che quello delle auto elettriche possa essere un mercato di massa come lo è quello delle automobili con motore a combustione interna. Buona parte degli attuali proprietari di automobili sarebbero quindi in prospettiva costretti a essere utilizzatori occasionali. La proprietà dell’auto diventerebbe un lusso (che è uno degli obbiettivi del grande Reset 2030 peraltro, ndr) anche per modelli non di lusso.

La stessa misurazione delle emissioni, se fosse basata sul ciclo completo di produzione e utilizzo delle automobili, renderebbe le full electric non poi così più pulite di quelle che utilizznao biocarburanti in motori a combustione interna.

In definitiva, si stanno creando grazie a mezzi politici diversi problemi senza neppure risolvere quello delle emissioni inquinanti. Altro che “non saranno rose e fiori”: questo è tafazzismo puro.

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