di REDAZIONE
Un tribunale di Hong Kong ha dichiarato che lo studente ventenne Tony Chung, fondatore del movimento studentesco che rigetta il pugno di ferro di Pechino, è colpevole di secessione e lo accusa inoltre di riciclaggio di denaro. “Non ho nulla di cui vergognarmi”: sono state le parole di Chung pronunciate poco prima della dichiarazione di colpevolezza diffusa dalle autorità cinesi di Hong Kong. La sentenza verrà comunque emessa il 23 novembre.
‘I have no shame in my heart’: Hong Kong activist Tony Chung pleads guilty to secession and money laundering https://t.co/t4YDh4ZWaB pic.twitter.com/7qT8B9HNg6
— Hong Kong Free Press HKFP (@hkfp) November 3, 2021
Ex leader del movimento studentesco
Da più di un anno Chung è in carcere in qualità di fondatore e ormai ex leader del movimento studentesco Studentlocalism. È il secondo cittadino di Hong Kong ad essere accusato di “incitamento alla secessione” alla luce della draconiana norma che il governo continentale ha introdotto dopo le tante proteste nella città-stato. Chung, a cui è stata negata la libertà su cauzione, era stato arrestato insieme ad altre due persone da uomini non identificati in un bar vicino al consolato americano di Hong Kong.
Vietata la manifestazione in ricordo di Tiananmen
I sostenitori di Chung hanno affermato che all’epoca aveva intenzione di chiedere asilo politico. Hanno detto che Chung aveva presentato i suoi documenti settimane prima, ma il timore di un arresto imminente lo ha spinto a cercare rifugio presso il consolato. Intanto è stata vietata la fiaccolata non autorizzata in occasione del massacro di piazza Tiananmen (Pechino) del 1989. Le autorità hanno giustificato questa decisione con le restrizioni indotte dalla pandemia.
Guai a parlare di indipendenza di Taiwan
Alla “Grande Cina comunista” viene proprio l’orticaria a sentir parlare di autodeterminazione. Le autorità cinesi, infatti, hanno criticato i Paesi occidentali per “l’ingerenza” negli affari interni, dal momento che le tensioni intorno a Taiwan sono aumentate nelle ultime settimane.
Pechino ha dichiarato che le autorità vieteranno alle persone “a favore dell’indipendenza di Taiwan” di entrare nella Cina continentale, così come a Hong Kong e Macao.
La situazione intorno a Taiwan è diventata più difficile nelle ultime settimane, poiché Washington si è impegnata a proteggere l’isola in caso di aggressione ed ha annunciato 2 miliardi di dollari di aiuti militari a Taipei. Allo stesso tempo, Taiwan ha confermato la presenza di truppe americane sul suo territorio.
Ma sì, “bambino” era ironico, per dire che è giovanissimo……..oltre alla perdita degli anni della sua giovinezza, c’è anche “come” li perderà questi anni, perché non credo verrà trattato con i guanti di velluto
Mamma mia!! Un bambino con tutta quella forza ma adesso nelle prigioni cinesi!
Bambino no, era adulto quando ha cominciato e lo è ancora maggiormente oggi. Ma comunque molto giovane e quindi più che coraggioso ad affrontare il rischio di una lunga detenzione che potrebbe portarlo a dover rinunciare alla giovinezza nella sua pienezza vitale. L’occidente che dorme è il vero colpevole della sua prigionia. Hong Kong dovrebbe essere britannica, non della repubblica pseudopopolare cinese. La vera ingerenza è quella di quest’ultima negli affari interni della sovranità di Taiwan. Beati i tempi in cui la chiamavamo Formosa.