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Covid: a yale condividono la terapia domiciliare che il cts non vuole

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di REDAZIONE

Riccardo Szmuski: “Abbiamo oggi presentato ufficialmente uno schema di terapia domiciliare precoce per il Covid a tutti i presidenti delle Regioni, al Governo,all’Aifa,schema sottoscritto da oltre 200 medici tra cui illustri professori anche stranieri. Adesso non ci sono alibi”.

«Il nostro Paese ancora oggi non dispone di un adeguato schema terapeutico condiviso con i medici che hanno curato a domicilio e in fase precoce la malattia» spiega l’avvocato Erich Grimaldi, Presidente del Comitato per il diritto alla cura tempestiva domiciliare nell’epidemia di Covid-19

“È stato condiviso anche da Harvey Risch, professore e componente del Dipartimento di Epidemiologia dell’Università di Yale e dal collega Peter A. McCullough, lo schema terapeutico domiciliare “anticovid” messo a punto da circa 200 medici e specialisti italiani che sta riducendo il ricovero in ospedale per chi è affetto dal Sar-Cov-2, dimostrandosi così l’arma in più in attesa del raggiungimento dell’immunità di gregge attraverso il vaccino.

Secondo quanto rende noto l’avvocato Erich Grimaldi, presidente del “Comitato per il diritto alla cura tempestiva domiciliare nell’epidemia di Covid-19”, la proposta terapeutica, «dettagliata e ampiamente utilizzata da centinaia di dottori che dal marzo scorso si sono messi in contatto per lavorare insieme», è stata inviata al Ministero della Salute, alle Regioni e all’Aifa.

«Il nostro Paese – spiega Grimaldi – ancora oggi non dispone di un adeguato schema terapeutico condiviso con i medici che hanno curato a domicilio e in fase precoce la malattia. Con il nostro gruppo Facebook che conta oltre 52mila membri (#terapiadomiciliarecovid19) abbiamo avviato un proficuo confronto e supportato a distanza cittadini positivi sintomatici, in assenza di adeguata assistenza terapeutica territoriale».

I medici del gruppo, fa sapere ancora Grimaldi «in questi mesi hanno evitato centinaia di ospedalizzazioni di pazienti che, rivolgendosi al web ed ai social, rischiavano l’automedicazione».

«Nel piano pandemico 2021-2023 – conclude l’avvocato – si parla di differenziazione delle cure a causa della scarsità di risorse, mentre i medici del gruppo e del comitato sostengono che nelle more della campagna vaccinale, il Covid vada sconfitto ‘a domicilio’ e con il supporto concreto dei medici dei territori»”.

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