di MARCO COSENTINO
Ecco i primi quattro studi che ieri mi sono passato sul desktop:
1) Immunità naturale in quasi 400 Covid guariti vs poco più di 900 negativi in un setting ospedaliero sanitario (VEDI QUI).
- – Tutti i soggetti sono relativamente giovani e non sovrappeso e hanno fatto covid lieve o moderato, mai grave (chissà se e come lo hanno trattato…).
– La riduzione del rischio relativo su 12 mesi con immunità naturale è del 97% vs, al meglio, il 90-95% dei vaccini a 2-3 mesi, in un setting in cui la circolazione tra i non immuni è del 12% in un anno (decisamente più alta rispetto agli studi autorizzativi dei vaccini, ad esempio 0,9% in due-tre mesi di Pfizer), ma quindi il pass di soli sei mesi ai guariti e 12 ai vaccinati? Qual è il senso?
– Dopo vaccino nei guariti gli anticorpi risalgono immediatamente: davvero serve quella dose di vaccino? Oppure il punto è che c’è una memoria immunitaria che risponde subito e farebbe immediatamente salire le Ig a contatto con il virus ottenendo di conseguenza comunque un’efficace protezione?
2) E infatti coerentemente quest’altro studio sempre in un setting medico-sanitario non trova alcuna reinfezione nei guariti (VEDI QUI) e conclude che “Individuals who have had SARS-CoV-2 infection are unlikely to benefit from COVID-19 vaccination” (È improbabile che gli individui che hanno avuto un’infezione da SARS-CoV-2 beneficino della vaccinazione COVID-19).
3) In accordo peraltro con quest’altro studio in oltre 250 guariti (VEDI QUI) in cui la memoria immunitaria pare di indefinitamente lunga durata, ma sicuramente molto superiore a un anno.
4) E infine, in caso di Covid, ecco le cure auspicabilmente tempestive e appropriate (VEDI QUI) che qualunque medico può imparare ad usare e prescrivere di conseguenza ai suoi assistiti.