di REDAZIONE
Nacque nel 1969 dalla mente di Sergio Garassini, l’editore del primo maschile italiano, Kent, in cui aveva coinvolto le firme di Marcello Marchesi, Luciano Bianciardi, Gian Carlo Fusco, Mario Soldati, e sul quale Gianni Brera aveva scritto a puntate il suo capolavoro: Il corpo della ragassa.
Per Cronaca Vera arrivò invece il giallista Antonio Perria, già inviato di nera per L’Unità e poi caporedattore di Abc. Ancora oggi è il giornale più letto nelle redazioni televisive, che ne scippano regolarmente le storie facendole passare per loro. Perché citare Cronaca Vera non fa fine: ancora in bianco e nero, il giornale parla con un linguaggio che proviene “dalla pancia” (oggi mutuato da diversi quotidiani) e affronta quasi sempre storie di delitti e disperazione. È tuttora il settimanale più letto nelle carceri, negli ospedali, dal barbiere. E secondo lo scrittore Edoardo Montolli, che ne ha raccontato la storia in “Cara Cronica – lettere (mai pubblic
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