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Curaçao, il governo dice no al referendum per l’indipendenza dall’olanda

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curacaodi REDAZIONE

L’isola di Curaçao ha raggiunto un accordo di coalizione per la formazione di un nuovo governo. Ma è presto dice il futuro premier, il socialista Hensley Koeiman, per parlare di nomi. Il governo, sarà un gabinetto di coalizione composto dalla democrazia cristiana, il PNP, il partito liberale PAR e Pueblo Soberano, partito per l’indipendenza. Punto centrale nella futura azione di Koeiman, sarà la lotta alla corruzione, un problema endemico nell’isola antillana.

Durante la formazione Koeiman ha anche annunciato che metterà mano al cosidetto Consensus Rijkswetten, ovvero la normativa comune alle quattro nazioni -Paesi Bassi, Curaςao, Aruba e Sint Maarten- che compongono il Regno dei Paesi Bassi. Secondo il politico dell’isola, l’Olanda avrebbe troppo potere decisionale rispetto ai governi delle isole, soprattutto per questioni quali finanza pubblica e polizia.

Ma la parola referendum è sparita dall’accordo di coalizione: secondo Koeiman, la popolazione di Curaçao non vuole abbandonare il Regno mentre la questione centrale riguarda lo sviluppo e la dignità dell’isola.

Priorità, tuttavia, rimangono i problemi economici. Se si può, da affrontare insieme ai Paesi Bassi. “Rutte è venuto qui con il messaggio che dovremmo lavorare insieme”, ha detto Koeiman.

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