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Europei: da nord a sud ecco per chi tifano gli indipendentisti

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di CARLO MELINA

Dipendenti pubblici e Imu esenti: il tifo per la statale di calcio raccoglie adesioni nelle sacche di privilegio e assume Giorgio Napolitano, il più privilegiato di tutti, come massimo testimonial.  Mica per caso o simpatia: il re d’Italia riceve un cospicuo emolumento dallo Stato e vive in una casa che a lui costa zero, a noi 228 milioni di euro l’anno – diamo a Cesare: il Nap avrebbe versato il dovuto per la proprietà nei pressi di via dei Serpenti, quartiere Monti, dove risiedeva prima del trasferimento nella più prestigiosa sede.

Oltre il privilegio, la febbre azzurra s’espande dall’Alpe all’Oceano indiano, contagiando  universitari mantenuti da papà, nostalgici del ventennio, sempliciotti senza storia, nel senso che non la conoscono, e  zitelle che il ’68 ha restituito senza uomini, senza amore e con greve fanatico disprezzo per il macho padano, rivestite (grazie a dio) di un bianco rosso e verme che, se prima della menopausa, faceva molto reazione e conformismo, oggi fa orgoglio italiano.

Fuori dal coro, sola s’alza la penna di Marco Travaglio: “Tiferò Germania, non Italia, e spero che usciamo subito”.  Mani pulite, Travaglio non vuole sporcarsi i piedi coi calciatori azzurri, ancorché italiani come lui: per snobismo, per l’ostentazione di una favoleggiata superiorità morale, il capo dei cappi si defila, subendo l’appassionata reprimenda di Vittorio Feltri: “il tifo contro […] è un fenomeno assurdo, illogico, insensato. Rammento i padani che, alcuni anni orsono, tifavano contro l’Italia e a favore dell’Irlanda perché aveva le maglie verdi, tanto per citare una bischerata clamorosa.”

Reprimenda che non fa i conti colla realtà: sfugge all’ex direttorissimo che oggi, oltre ai padani, a tifare Irlanda saranno anche i “terroni” di Insorgenza Civile, di Lega Sud Ausonia, di Fronte di Liberazione della Napolitania e di svariate sigle indipendentiste che, dalla Val Sesia all’Enotria, sosterrebbero anche il demonio pur di non veder garrire quella bandiera che è il simbolo della loro schiavitù.

“Non seguo molto il calcio, però so che stasera c’è una nazionale che gioca  – spiega Antonio Iannaccone, portavoce del Fronte di Liberazione della Napolitania – Quella nazionale è l’Irlanda. Altre non ne vedo. Quindi, come si è tifato per la Croazia, certamente ci sarà da tifare indiscutibilmente per l’Irlanda, oltre quello che sarà il risultato. L’oppressivo e feroce stato dittatoriale italiano che sta occupando la Napolitania da 151 anni ha le ore contate e gli indipendentisti faranno di tutto per anticipare i tempi ormai maturi. Tra questi non si esimeranno da tale onorevole obbligo i Patrioti Napolitani che lottano per l’indipendenza della ultrasecolare Nazione Napolitana. Non ci sarà nazionale di calcio che tenga” conclude sul punto.

Altrettanto disinteressati al calcio in quanto tale, sono gli amici di Unione Padana Alpina (per bocca di  Giovanni Ongaro, tiferanno Germania) e i friulani di Front Furlan: “non ci riconosciamo in questa mania terzomondista per il calcio, dove prevalgono solo gli sponsor a scapito dei valori del sano agonismo sportivo – chiarisce Federico Simeoni – Lasciamo quindi che la statale italiana di pallone vada incontro al suo ineluttabile destino nella nostra più totale indifferenza”.

Meno sfumata la posizione di Riccardo Lovato, portavoce di Unità popolare veneta: “Tifo per l’Irlanda, così come ho tifato per Spagna (non senza mal di pancia) e Croazia. Il motivo non è solo il fastidio nel vedere i miei inconsapevoli compatrioti veneti scendere in piazza bardati di tricolori, ma riguarda sia il profondo disgusto verso ciò che è diventato il calcio in Italia – Lovato ha una lunga carriera da ultras – che l’utilizzo che del calcio viene fatto come arma di distrazione di massa.  Sembra che molti nazionali azzurri abbiano scommesso forti somme ad Hong Kong sul 2-2 fra Croazia e Spagna” ironizza poi.

Non è veneto né socialista come Lovato, ma non sventolerà il tricolore nemmeno Alberto Petillo: “Ho un solo Dio, una sola donna, un solo Re (morto nel 1859), una sola nazione (morta nel 1861) ed una sola squadra, il Napoli. Non mi sento italiano e biasimo quelli che lo sono con cadenza biennale (Europei e Mondiali)”. Sulla stessa linea anche il portavoce di Xoventù Indipendentista, che scrive in lingua veneta: “mi se go da desidar se tifar italia o irlanda a na partia de calcio, sensa ombra de dubio tifo Irlanda, parchè l’italia no la merita el me sostegno gnanca par na partia de calcio, e l’irlanda la xe pi visina a quel che xe drio sucedarghe ai veneti, i irlandesi come savemo a l’inisio del ‘900 i gà ciapà l’indipendensa parchè sotomesi a la regina, come naltri sotomesi a Roma.”

A proposito di Roma, anche nella capitale si segnala una scarsa partecipazione. Pochi i tricolori esposti in centro e nei quartieri,  fatti salvi bar e ristoranti, e qualche benzinaio che prova, invano, a venderne qualcuno: “Co sta cazzo de Imu e tutto er resto, la gente manco se ferma più a fa’ benzina” spiega un addetto alle pompe lungo viale Marconi. Per vedere qualche borgata tricolore tocca spostarsi verso la periferia, magari sul Laurentino o, ancora più in là, fino a Spinaceto. Dai balconi delle case popolari – guarda caso – penzolano bandiere tricolori di varie dimensioni,  tanto quanto  dai camper del campo nomadi, adeguatamente segnalato dalla cartellonistica stradale,  che circonda il quartiere. Uno dei tanti quartieri d’Italia dove lo Stato ha sparso briciole in cambio di una legittimazione che un altro tricolore, quello irlandese, non ha mai avuto bisogno di mendicare. Lo sappiano i privilegiati, le zitelle e i sempliciotti senza storia.

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6 COMMENTS

  1. Ma che state a di’ il calcio ormai e’ una grande mafia e l’italia e’ stata maestra…. mo hanno pure cancellato il campiionato italiano dalle scomesse internazionali, pare che un noto trafficante de droga colombiano avesse scomesso sul genoa… mo non vorrei esse quel giocatore impastato con gli zingari, er colombiano lo uccidera’……….detto questo……….l’italia e girone doveva passa’ vosto gi scandali…….ma nun vince l’europeo…………..mo io ho messo 6000 euri sulla grecia, che se vinco sono 60000. e non solo ho messo pure 1000 che la grecia vince er campionato… se vince la germania ce metto altre 10mila………. e ce faccio un 100mila……….. pensatece un po sto paese con le pezze ar culo pieno de debiti con la germanie e francia…. un a coppa in mano lasciamogliela ave’.

  2. Ho deciso di tifare Irlanda ben prima dei sorteggi che l’hanno affiancata all’itaglia nel girone…….
    Simpatizzo anche per la Germania,che mi auguro vivamente che vinca l’Europeo….

  3. comunque vada trionferà un tricolore anche se il secondo avrà un rosso virato sull’arancione.
    Tifare per l’Irlanda? bah…
    di sicuro tiferò per bresciani come Balotelli, Pirlo e Prandelli, che senso ha tifare per un irlandese che neanche conosco?
    Al massimo per Trapattoni.

  4. Vittorio Feltri dichiara: “Rammento i padani che, alcuni anni orsono, tifavano contro l’Italia e a favore dell’Irlanda perché aveva le maglie verdi, tanto per citare una bischerata clamorosa.”

    Quindi per quel segugio di Feltri la simpatia che i padanisti e altri indipendentisti possono avere per l’Irlanda non è legata all’orgogliosa e vittoriosa lotta sostenuta dal quel popolo per affrancarsi dal dominio inglese, ma dipende semplicemente dal colore della casacca indossata dai calciatori di quella nazionale…
    Beh, complimenti al “maestro” per la profondità di giudizio, non gli sfugge proprio niente…

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