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Dalle mascherine al fumo all’aperto è stato un attimo

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di REDAZIONE

Vittima, ma solo per i propri comodi

Il fumatore che ha appoggiato con convinzione gli obblighi – mascherina, Green Pass, vaccino – e le “regole” imposti in nome del “bene comune”, si “risveglierà ora che il signor Bene Comune gli consentirà di fumare solo a casa sua? E se uscirà a farlo sul balcone, magari il vicino chiamerà i carabinieri?

No, neanche per idea: non si risveglierà. Farà i distinguo, se gli porrete il problema: “Che c’entra la sigaretta con la mascherina, che c’entra con il vaccino”? E questo perché qui in Italia la libertà per i più è un valore solo quando è la propria libertà ad essere minacciata, o più precisamente i propri comodi. Al limite quando è minacciata la libertà degli appartenenti alla propria tribù, mentre quando si tratta di quelli della tribù nemica si è forcaioli.

E così come abbiamo avuto quelli che non hanno battuto ciglio di fronte alla discriminazione dei no vax e sono scesi in piazza per l’Ucraina, come abbiamo avuto i no Green pass che vanno in estasi per Putin e vorrebbero per Cospito qualsiasi tortura, cosi avremo il fumatore che voleva far fare la fine dei sorci ai no vax e che ora si sentirà vittima di un abuso contro i diritti umani. (Angelo Michele Imbriani)

Un ministro o l’altro… sono sempre illiberali 

Il progetto, a quanto pare purtroppo confermato, del ministro della Salute Schillaci di estendere il divieto di fumo anche ai locali e agli spazi pubblici all’aperto è una violenza autoritaria, moralista e illiberale, espressione ancora una volta della paurosa tendenza al regime sanitocratico e bio-securitario in atto in Italia, affermatasi in tutta la sua forza dal 2020.

La timidezza del ministro nel cambiare registro rispetto ai tempi oscuri dei governi “pandemici” avrebbe dovuto già far intendere la sua sostanziale continuità con un’idea dei cittadini come bambini da sorvegliare, catechizzare e castigare. Ora questa continuità si sta delineando nella forma più avvilente. Tiranneggiare, tormentare, multare le persone “per il loro bene”, rendere loro la vita il più difficile possibile, militarizzare ogni loro spazio e tempo per farli stare meglio in salute: questo è lo spirito che sta dietro le norme annunciate, del tutto inutili a garantire la salute dei non fumatori dai danni da fumo passivo, che all’aperto sono praticamente nulli – per non parlare dell’accanimento surreale anche contro le sigarette elettroniche.

Sono non fumatore da sempre, il fumo mi dà fastidio e a lungo ho dovuto combattere e litigare, nei decenni scorsi, per ottenere il rispetto dei divieti nei locali di lavoro, negli uffici e nei trasporti pubblici. Ma proprio per questo credo che, nel momento in cui la sicurezza di chi non fuma è già ampiamente garantita dalle norme vigenti, si debba rifiutare con la massima decisione questo ennesimo, ottuso e opprimente attacco alla libertà e alla responsabilità degli individui. (Eugenio Capozzi)

Quel proibizionismo che piace a destri e sinistri

Il governo di destra (ma vale pari pari anche per la sinistra) non sa resistere alla sua natura, il proibizionismo. Che non è una cosa sbagliata se proibisce di dare fastidio agli altri ma è sbagliatissima se proibisce comportamenti alle persone adulte a scopo didattico o per dare l’esempio.

Nessuno può sostenere che se mi siedo in una panchina del parco isolata e mi accendo una sigaretta elettronica (o una Marlboro) stia danneggiando qualcuno se non eventualmente me stesso. Non vi ricorda quel medico di regime che, contraddetto, disse che è vero che le mascherine sono inutili ma obbligarne l’uso ha una valenza educativa? Meloni sei identica agli altri. Siete fatti della stessa pasta, volete insegnare a vivere agli altri sulla canna della mitraglietta di Carabinieri e Polizia che vi proteggono. E Guarda di Finanza naturalmente, che garantisce il vostri privilegi. (Mauro Gargaglione)

Sentenza

Tra l’uso obbligatorio delle mascherine e il divieto di fumo all’aperto (per ora) non c’è alcuna differenza: Sono imposizioni dei parassiti criminali politici, con la scusa della salute pubblica, per educare le masse di esseri umani a trasformarsi in masse di animali da allevamento. (Elleffe)

 

 

 

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