di GIANLUCA MARCHI
Con le recenti elezioni europee siamo arrivati al massimo dell’italianità leghista, un paradosso possibile solo in un paese sgangherato come l’Italia e dentro la mente altrettanto sgangherata dei cosiddetti italiani, un’evoluzione politica spiegabile ricorrendo a un’espressione tipica della Prima Repubblica, le “convergenze parallele”, invenzione del politichese attribuita ad Aldo Moro ma in realtà utilizzata per la prima volta da Eugenio Scalfari quando era all’Espresso. Come noto in geometria le parallele non possono mai essere convergenti, ma nel politichese italico era il percorso che avrebbe dovuto portare al compromesso storico fra forze politiche tradizionalmente alternative, vale a dire la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista. Evoluzioni e prospettive politiche che, in giro per il mondo, quasi nessuno riesce nemmeno a immaginare, ma che nella penisola infestata da un virus demenziale, sembra affascinare sempre le masse. Bene, le nuove convergenze parallele – diciamo pure che siamo di fronte a un bel paraculismo – oggi sono identificabili nel fatto che un movimento-partito nato e consolidatosi con l’obiettivo di destrutturare lo stato italiano e creare una nuova realtà, la repubblica federale e/o confederale della Padania, è diventato in pochissimo tempo il massimo difensore dell’Italia, degli italiani e dell’italianità. E il tutto è avvenuto senza alcun momento di discussione per chiudere e magari anche rinnegare il passato, ma semplicemente facendo finta di dimenticarsi le proprie origini per diventare un contenitore con dentro tutto e il contrario di tutto. E continuando a chiamarsi Lega.
Scattata questa fotografia, per molti aspetti devastante, che ha finito per diserbare ormai anche le ultime tracce dell’indipendentismo padano, domenica a Spirano, in provincia di Bergamo, un gruppetto di sopravvissuti, fra cui il sottoscritto, cercherà di fare il punto su che cosa sono stati e hanno significato i movimenti indipendentisti, autonomisti e federalisti nelle maggiori Regioni del Nord. Il tutto avviene sotto l’egida dell’Associazione Gilberto Oneto, che ho l’onore di presiedere per il secondo mandato triennale. E’ un club, il nostro, dedicato a un’uomo che, se fosse ancora in vita, non oso nemmeno pensare a quali parole ricorrerebbe per definire la Lega di oggi, un personaggio che i novelli italo-leghisti è meglio non abbiano conosciuto: ne sarebbero usciti massacrati, moralmente e culturalmente, in meno di un minuto.
L’appuntamento di Spirano, presso il centro culturale Monsignor Vismara dalle 10 alle 18.30, si intitola “In guerra contro Roma. Oltre Gatterer”. La prima frase non ha bisogno di molte spiegazioni: tutti i movimenti autonomisti e/o indipendentisti hanno ingaggiato una battaglia per rendere le comunità territoriali di riferimento le più autonome possibili, se non addirittura completamente libere, dalle catene dello stato italico, impersonato nella capitale. Claus Gatterer è invece l’autore di un corposissimo volume intitolato “In Kampf gegen Rom” (“ In lotta contro Roma”). uno straordinario viaggio nella storia dei movimenti autonomisti e delle minoranze padano-alpine attraversando i problemi delle nazionalità presenti nella monarchia asburgica, percorrendo tutta la prima guerra mondiale, il fascismo, il nazismo, il dopoguerra e arrivando fino al 1968. Colmare il vuoto dagli anni ’60 fino ad oggi era ciò che Gilberto Oneto si prefiggeva di fare in un nuovo libro, allargando inoltre lo studio a tutti quei territori e a quei movimenti che Claus Gatterer non aveva compreso nel suo testo. Purtroppo la malattia non glielo ha permesso e di conseguenza l’Associazione a lui intitolata cerca ora di colmare questo vuoto. Gli interventi di tutti i relatori del convegno di Spirano, insieme ad altri approfondimenti, diventeranno un nuovo libro con l’intento appunto di andare oltre Gatterer, nel solco della libertà e del diritto all’autodeterminazione in ogni ambito, le uniche stelle polari di noi “ONETIANI”.
Questo il programma della giornata:
Introdurrà i lavori:
Ore 10:30: Stefano Bruno Galli – Chi era Claus Gatterer
Interverranno:
Ore 11:00: Giovanni Polli – Piemonte
Ore 11:30: Etienne Andrione – Valle d’Aosta
Ore 12:00: Gianfrancesco Ruggeri – Lombardia
Ore 12:30: Elena Bianchini Braglia – Emilia
Ore 13:30 – 15:00: Pausa per il pranzo
Ore 15:30: Stefano Bruno Galli – Trentino e Sud Tirolo
Ore 16:00: Paolo Petiziol – Friuli
Ore 16:30: Ettore Beggiato – Veneto
In chiusura:
Ore 17:00: Alessandro Vitale – Genti senza il diritto di governarsi da sé
Ore 17:30: Gianluca Marchi -Ciao Padania la rivoluzione tradita
Ore 18:00: Domande dal pubblico
Ore 18:30: Chiusura convegno