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Dazi e sussidi comportano lo stesso disastro

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di MATTEO CORSINI

Come gli accade non di rado, Noah Smith fa affermazioni che contengono una qualche corbelleria più o meno consistente. Per esempio, in merito a tariffe, dazi e sussidi, ha scritto:

  • “Condivido che i provvedimenti “buy-American” siano sbagliati. Ma i sussidi alle esportazioni sono qualcosa di cui abbiamo bisogno perché c’è una buona possibilità che aumentino la produttività. Non sono come le tariffe”.

Dal suo punto di vista fornire sussidi alle esportazioni favorirebbe un aumento della produttività alle imprese esportatrici, perché si troverebbero comunque a competere in mercati internazionali. Sarà, ma probabilmente se non sono competitive in assenza di sussidi c’è qualcosa che non va.

Evidentemente Smith non ha mai letto Bastiat, che d’altra parte aveva un approccio logico e deduttivo, contrariamente a Smith e alle sue fonti.

Quello che trovo assurdo è non vedere (o fingere di non vedere) che tanto i dazi alle importazioni quanto i sussidi alle esportazioni sono dannosi per la generalità di individui e imprese. Chi riceve i sussidi, in altri termini, lo fa a spese di tutti gli altri.

Evidentemente i beneficiari sono più “visibili” di chi paga il conto, ma, non essendoci pasti gratis, costoro esistono. Checché ne dicano gli interventisti di questo mondo.

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2 COMMENTS

  1. Sull’articolo ho qualche dubbio: se per esempio la Cina sussidia le proprie esportazioni e le aziende cinese praticano una politica di dumping al fine di distruggere l’industria locale è intelligente spalancare le porta alle loro merci e non mettere dei dazi? Se sempre per esempio la Cina ha prodotti convenienti esclusivamente perché paga salari da fame ai propri dipendenti e non rispetta norme sull’inquinamento e la sicurezza è intelligente spalancare le porte alle loro merci? David Ricardo non teorizzava il libero mercato diceva solo che i paesi dovrebbero concentrarsi a produrre quello che gli riesce meglio on con maggiore qualità. Io di fronte ai danni del globalismo sono sempre più convinto che prima di puntare alle esportazioni occorrerebbe avere una robusta domanda interna indirizzata alle industrie locali e dopo e solo dopo interessarsi a importazioni e esportazioni.

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