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Denver, via il monumeto alla guerra civile per quello della donna nativa

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di REDAZIONE

Negli Stati Uniti il dibattito sui monumenti non si è mai spento e adesso un nuovo capitolo della storia è pronto a far discutere: a Denver, in Colorado, uno dei principali monumenti della città (600mila abitanti, la diciannovesima più popolata del paese, nonché capitale dello Stato), un monumento in bronzo dedicato ai soldati unionisti che parteciparono alla guerra di secessione sarà rimpiazzato con un monumento alla donna nativa. Il monumento in questione è il cosiddetto Civil War Monument che sorge davanti allo State Capitol di Denver (sede del potere amministrativo della città), ed è un ritratto di un soldato che partecipò alla guerra tra le fila dell’Unione, Jack Howland: fu realizzato nel 1909 dalla fonderia Bureau Brothers su disegno dell’artista svizzero-statunitense Jakob Otto Schweizer (1863 – 1955), e il 25 giugno di quest’anno è stato decapitato nei giorni delle manifestazioni del movimento Black Lives Matter. A seguito di quest’ultimo evento, la statua è stata trasferita all’History Colorado Museum.

Per comprendere perché la statua sia contestata occorre far riferimento alla storia del Colorado: lo Stato fu teatro, tra il 1863 e il 1865, di una violenta guerra tra i coloni bianchi e le tribù native dei Cheyenne e degli Arapaho, nell’ambito della quale si verificò il tristemente noto massacro del Sand Creek, quando 700 miliziani bianchi accerchiarono un accampamento nativo sulle rive del fiume Big Sandy Creek uccidendo tra le 125 e le 175 persone (ma alcune stime arrivano a contare anche 500 vittime), tra cui soprattutto donne e bambini. In Italia il massacro è noto anche grazie al racconto in musica che ne ha fatto Fabrizio De Andrè con la sua Fiume Sand Creek. Il monumento del soldato unionista in tal senso è contestato perché l’unità di cui faceva parte Jack Howland, la First Colorado Cavalry, partecipò anche al massacro del Sand Creek.

Ed è proprio per omaggiare le vittime del massacro che sorgerà il monumento. La decisione è stata presa dall’Advisory Committee del Capitol Building, con sette voti a favore e due contrari, e arriva dopo anni di polemiche attorno al monumento che raffigura Jack Howland. Sarà successivamente stabilito quanto sarà grande il monumento, mentre è già noto il nome di chi lo realizzerà, ovvero l’artista nativo Harvey Pratt, che ha dichiarato al quotidiano Denver Post che si tratterà di “un monumento davvero dedicato alle donne. Le donne delle tribù si facevano carico dei loro uomini. E io voglio raffigurare una donna. Sarà una donna in lutto, inginocchiata, una donna che ha perso il suo bambino e forse anche i suoi nonni, raffigurata con tagli sulle gambe”. Pratt ha fatto anche sapere che la donna recherà una culla vuota, simbolo della perdita del bambino. “La donna”, ha anticipato l’artista, “dirà ‘ricordateci. Non dimenticateci. Ho perso tutta la mia famiglia’”. Il modello della statua è già stato completato, spetterà all’amministrazione del Colorado decidere quanto sarà grande la statua finita.

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2 COMMENTS

  1. Con Kennedy non è avvenuta alcuna svolta ma solo una finzione. Tant’è vero che hanno continuato a candidare personaggi come Wallace, dichiaratamente razzisti e favorevoli alla supremazia bianca. Il fatto non è incomprensibile, sono gli elettori di ogni sinistra in ogni luogo e in ogni epoca che non comprendono. Come i comunisti sono riusciti a spacciarsi per difensori della classe operaia e del proletariato quando invece ne sono i peggiori nemici, così i democratici statunitensi si sono spacciati per difensori degli afroamericani e dei diritti civili mentre non sanno neanche cosa l’autentico diritto sia. A Kennedy serviva il consenso degli immigrati dall’Africa e degli eredi di coloro che da lì provenivano per poter intervenire in Vietnam con il massimo dei favori popolari. I progressisti abbattitori del partito democratico? Quelli autentici, darwiniani e liberisti, lo chiedono sia in Italia che negli Stati Uniti. Quelli che si spacciano per progressisti, dimenticando il loro passato luddista e il loro presente pseudoambientalista come Kennedy finse di dimenticare io generale Lee, continueranno nella grande finzione fino a quando il numero dei babbei sarà sufficientemente ampio. E ampio sarà finché “gli altri” continueranno a non investire danaro in istruzione autentica. Gli altri non sono i repubblicani di oltre oceano né i “moderati” italiani, ma tutto quel mondo finanziario e imprenditoriale che preferisce la connivenza con lo stato piuttosto che la rivoluzione liberale attraverso la rivolta fiscale.

  2. Fra le tante assurdità di quello che sta succedendo in America, la più folle è che questi abbattitori di monumenti non hanno mai neanche menzionato il fatto che il partito democratico è nato prima della guerra civile con lo scopo preciso di opporsi a Lincoln e alla abolizione dello schiavismo negli stati del sud.
    Dopo la guerra pur sconfitti i sudisti non si sono arresi e hanno votato in massa per i democratici rifiutandosi di riconoscere l’autorità del governo centrale governato dai repubblicani, il partito della abolizione.
    Da allora i dem sono stati il partito del KKK, della segregazione e della discriminazione dei negri. Fino a agli anni 50 del 900 non hanno mai votato repubblicano. Con Kennedy è avvenuta una svolta a 180 gradi e i dem sono diventati il partito dei diritti civili e dei negri. Un fatto incomprensibile, ma comunque resta che i dem sono stati per un secolo il partito dello schiavismo.
    Perché oggi i progressisti non chiedono di abbattere il partito democratico ??
    Qualcuno può chiarirmi questa faccenda ??
    Grazie

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